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Ilva: presidente della Provincia di Taranto e sindaci dell’area di crisi saranno a Roma Domani il confronto convocato dal ministro Di Maio. I M5S ionici duri nei confronti di Melucci, il sindacalista Talò (Uilm) gli dà ragione

ilva taranto da strada

Di seguito il comunicato congiunto:

In via informale si sono confrontati i Sindaci dei Comuni dell’Area di Crisi Complessa di Taranto ed il Presidente della Provincia ionica, in vista del tavolo su Ilva convocato dal Mise per il prossimo lunedì, che per altro non può esaurire gli strumenti della trattativa, nelle more che riprenda il previsto tavolo occupazionale.

Gli Amministratori ionici hanno confermato talune perplessità sul metodo utilizzato e l’arretramento rispetto all’importanza delle specificità tarantine della vicenda, prima gestite su un tavolo ad hoc per gli interlocutori tarantini.

Tuttavia, gli Amministratori hanno stabilito di partecipare uniti al confronto, auspicando che quanto meno l’iniziativa risulti ora risolutiva e autenticamente inclusiva degli enti locali.

Per il raggiungimento di una intesa istituzionale, sempre più urgente, nel verso di quanto con fatica costruito già nell’ultimo anno, gli Amministratori ionici chiedono anche al Ministro Di Maio di insediare eventuali successivi momenti di confronto nel capoluogo tarantino.

Martino Tamburrano
Presidente Provincia di Taranto

Rinaldo Melucci
Sindaco di Taranto

Fabrizio Quarto
Sindaco di Massafra

Francesco Andrioli
Sindaco di Statte

Vito Punzi
Sindaco di Montemesola

Poche ore prima di questo comunicato, la presa di posizione dei parlamentari dell’area ionica Cassese, De Giorgi, Ermellino, Vianello, del consigliere regionale, Galante, e dei consiglieri comunali tarantini Battista e Nevoli, tutti M5S:

“Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha perso un’altra occasione per essere realmente incisivo su Ilva. Ha nuovamente dimostrato di essere incapace di entrare nel merito della questione legata al siderurgico, preferendo accusare inutilmente il metodo utilizzato dal Ministro Di Maio. Ha forse volutamente tralasciato che solo qualche giorno fa l’Anticorruzione ha espresso criticità proprio sulla procedura di gara portata avanti dal suo partito, e che quindi dal suo ultimo incontro al Mise, lo scorso 18 giugno, i termini della vicenda si sono ulteriormente complicati. Il sindaco evidentemente non si rende conto che la chiusura dimostrata attraverso le sue ultime dichiarazioni non fa altro che umiliare ancora una volta una intera città, mai tutelata a nessun livello dal primo cittadino. Sottolineiamo la sua mancanza di garanzie su più fronti perché purtroppo dalla parte della nostra ragione gli esempi si sprecano: l’Amministrazione Melucci ha fallito sul versante della pulizia e raccolta di rifiuti, sull’abbandono e incuria delle isole amministrative a scapito dell’intera provincia, e in ultimo sull’appoggio alle dannose politiche industriali, obsolete e inquinanti, portate avanti dal Pd. Anche alla luce di questi esempi non siamo stupiti dei ‘capricci’ del sindaco, che attraverso una sterile polemica vuole contestare il rifiuto da parte del Ministro Di Maio ad accettare il piano ambientale e industriale di Ilva prospettati dall’acquirente indiano, che tanto piacevano a Melucci e all’ex capo del Mise, Calenda. L’atteggiamento di arroganza di Melucci e la sua completa mancanza di interesse sulla tutela della collettività sono indice di un fatto ormai acclarato: a Melucci di Taranto non gliene importa nulla, altrimenti avrebbe accolto con disponibilità l’ennesima richiesta di confronto aperto. Ma il nostro sconforto e delusione, prima come cittadini e poi come portavoce, non ci esime dall’auspicare che Melucci si possa finalmente ravvedere, smettendo di considerare la vicenda Ilva solo come un terreno di scontro, perché i cittadini di Taranto hanno diritto a respirare aria pulita”.

Di seguito un comunicato diffuso da Antonio Talò, Uilm-Uil:

Illustrare il piano ambientale e le sue migliorie doveva e deve rimanere un problema della città di Taranto, dei lavoratori dell’Ilva e soprattutto del governo, che deve avere il coraggio di decidere”.

E’ ciò che dichiara Antonio Talò, segretario generale provinciale della Uilm di Taranto, in merito alla convocazione, da parte del ministro Luigi Di Maio, del vertice sull’Ilva programmato a Roma lunedì prossimo.

Questa volta credo che il sindaco di Taranto abbia tutte le ragioni per protestare – commenta il segretario provinciale Uilm Antonio Talò -. E’ una posizione che condivido in pieno, in particolare in merito ai soggetti convocati all’incontro. Cosa c’entrano tutti quei soggetti che, con Taranto, non hanno niente da spartire? Il presidente del Consiglio Conte e il ministro Di Maio si prendano la responsabilità del loro ruolo, guardando la realtà: ci sono 15mila famiglie, quelle dei lavoratori e c’è un’economia locale e nazionale che non possono continuare ad aspettare per conoscere qual è il futuro dello stabilimento siderurgico ionico. Lunedì aspettiamo di discutere del “merito” delle questioni: il merito riguarda l’Ilva e Taranto. Perciò ritengo un errore l’ “adunata” di lunedì, seppur nel rispetto di tutti. Va pur bene l’ascolto e la parola alle diverse voci, ma adesso è tempo di decisioni e del fare”.




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