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Sindaco di Taranto e governatore della Puglia, emblemi del caos Pd nel territorio Melucci vuole ritirare le dimissioni e ci prova mettendo su qualcosa di indefinito, il via libera alla ricandidatura di Emiliano per la corsa alla presidenza fa scontenti. La protesta da Martina Franca

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Rinaldo Melucci è sul punto di ripensarci formalmente. Ovvero, di ritirare le dimissioni e rimanere in carica come sindaco di Taranto. Per farlo sta cercando di puntellare qualcosa che sembri una coalizione a suo sostegno comprendendovi anche i due fratelli Cito, figli di quel sindaco di Taranto impegnato per una vita, fra l’altro, a dire peste e corna della sinistra. Comprendendo anche Ciraci, consigliere eletto in Forza Italia. E facendo qualche operazione di assessorato che faccia entrare in consiglio comunale qualcuno intenzionato a sostenere Melucci. Questi i rumors. Si è sentito parlare molto di senso della responsabilità, in queste ore, a metivazione di quanto sta avvenendo e che ha sullo sfondo la situazione del Pd, partito di Melucci ma anche del suo principale nemico: il governatore pugliese Michele Emiliano. Il quale dal canto suo non è che susciti entusiasmi. Esempio sotto.

Di seguito un comunicato diffuso dalla sezione Pd di Martina Franca:

Leggiamo in questi giorni sulla stampa, senza che ci sia stato alcun coinvolgimento da parte dei circoli, che ancora attendono invano la convocazione di un’Assemblea Regionale per l’analisi del voto del 4 marzo, della ricandidatura automatica del presidente Michele Emiliano.

Nessuna discussione dunque, il regime nel PD.

I circoli territoriali, da sempre soldati in trincea, ogni giorno con i loro dirigenti, i loro consiglieri comunali, assessori affrontano i singoli cittadini e i loro problemi e non hanno il tempo di riunirsi in segrete stanze per decidere dei nomi, ma impiegano il tempo libero, fuori dal lavoro, per fare la politica quella “bella”.

Decidere il candidato alla Presidenza della Regione è un compito che spetta agli elettori del PD e ai singoli cittadini, per questo la decisione di quella Direzione ci offende, molto.

Nel passato abbiamo atteso invano la visita del Governatore della Regione Puglia e adesso addirittura ci viene imposta la sua ricandidatura senza che in alcun modo ci possiamo esprimere a riguardo.

Ci rivolgiamo al Segretario On.le Marco Lacarra affinché svolga pienamente e correttamente il suo ruolo riattivando tutti i processi democratici e facendoci ancora credere che la politica è partecipazione, non “adeguamento” alle decisioni imposte da Bari in su.




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