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Siderurgico di Taranto: “criticità nell’applicazione delle norme di prevenzione” Confindustria, lettera a Morselli dopo il decreto presidenziale di ieri. Lettera aperta della deputata De Giorgi

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Di seguito il testo della lettera inviata all’amministratore delegato di Arcelor Mittal Italia, Lucia Morselli, a firma di Antonio Marinaro, presidente di Confindustria Taranto,

Gentile dr.ssa Morselli, lo scorso 10 marzo Le abbiamo rappresentato le preoccupazioni in ordine all’osservanza delle prescrizioni sanitarie all’interno dello Stabilimento Arcerlor Mittal Italia a Taranto. Alla luce delle ultime disposizioni rivenienti dal DPCM dell’11 marzo, che contemplano ulteriori e più stringenti restrizioni rispetto alle attività produttive, ed al fine di evitare il propagarsi del contagio, siamo costretti a esprimere nuovamente tutte le nostre preoccupazioni in ordine alla possibilità che all’interno dello stabilimento si possano integralmente rispettare tutte le misure imposte a tutela della salute individuale e pubblica. Il propagarsi dell’epidemia anche sul nostro territorio impone l’adozione di ogni iniziativa utile a garantire che le attività possano svolgersi in assoluta sicurezza e nel pieno rispetto delle prescrizioni da ultimo impartite. La situazione si prospetta preoccupante anche sulla base delle segnalazioni che ci pervengono dall’interno dello stabilimento che in queste ore raccogliamo e che ci fotografano una situazione di assoluto allarme e criticità. A tutto questo si aggiungono le difficoltà rivenienti dalle drastiche riduzioni delle forniture necessarie all’esecuzione delle lavorazioni affidate alle nostre imprese, prime fra tutte quelle riguardanti i dispositivi di protezione individuali resi obbligatori per il rispetto delle misure di protezione sanitaria dei lavoratori.

Riteniamo pertanto non ulteriormente procrastinabili tutte quelle misure, anche quelle più drastiche, atte a garantire il rispetto delle importanti prescrizioni sanitarie soprattutto in riferimento alla distanza minima di sicurezza, alla limitazione dello spostamento all’interno dei siti e alla necessità inderogabile di precludere gli accessi agli spazi comuni. In ragione di quanto prospettato e dell’aggravarsi della situazione sanitaria, Le chiediamo pertanto con la massima urgenza di porre in essere tutte le misure atte a fronteggiare l’emergenza e a valutare, laddove dovessero insorgere problematiche non superabili, l’adozione di provvedimenti ulteriori di sospensione di attività e lavorazioni non interferenti con la continuità produttiva.

Di seguito il testo della lettera a Lucia Morselli, da parte della parlamentare Rosalba De Giorgi:

Le scrivo in qualità di cittadina di Taranto e di parlamentare della Repubblica italiana.
Alla luce della gravissima emergenza epidemiologica causata a livello internazionale dal “Covid 19”, valutata la particolare pericolosità della patologia in oggetto, tenuto conto delle caratteristiche dell’attività industriale prodotta nell’area dello stabilimento siderurgico che sorge alle porte del capoluogo ionico e preso atto dei provvedimenti e delle azioni che, comunicati dall’azienda che Lei rappresenta, puntano a contrastare la diffusione del virus, desidero chiederLe di seguire pedissequamente le recentissime disposizioni emanate dal presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Giuseppe Conte, nell’interesse della salute e della sicurezza dei lavoratori alle sue dipendenze e dell’intera popolazione di Taranto.
Nello specifico, Le raccomando di incrementare all’interno degli uffici e degli impianti dell’ex ILVA tutti i protocolli di sicurezza anti-contagio (a partire dal rispetto della distanza di sicurezza fra lavoratori), di dotare l’intero personale alle dipendenze di ArcelorMittal Italia di adeguati strumenti di protezione individuale, di rafforzare le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, di sospendere le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione e di utilizzare per il personale in questione le modalità del cosiddetto “smart working”.
Nella fase di emergenza che l’intero Paese sta vivendo, mi aspetto che chi ricopre ruoli di responsabilità nell’ambito di strutture industriali si stia già adeguando senza alcun indugio a quelle che sono disposizioni ineludibili e la cui vigenza si rende necessaria per un periodo di tempo che, allo stato, viene precauzionalmente indicato in 14 giorni. Ovviamente, questa maggiore attenzione a livello di sicurezza nei confronti di chi presta la propria opera all’interno dello stabilimento dovrà essere prestata anche a favore della cittadinanza di Taranto, da tempo costretta a convivere con emissioni derivanti da un’attività industriale il cui impatto nocivo sulla salute della popolazione è testimoniato da numeri che, in costante aggiornamento, disegnano una realtà drammatica caratterizzata da malattie e morte. Una realtà molto diversa da quella a cui i tarantini hanno diritto.




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