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Puglia, ci si ferma in piazza da soli: ordinanza Corona virus, difficile situazione nel barese

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“Fermo restando l’obbligo di distanziamento interpersonale di almeno un metro, è vietato lo stazionamento all’aperto, presso gli spazi antistanti gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, le piazze, le pubbliche vie, i lungomare e i belvedere, se non si è in solitudine o non si è in compagnia di persone che fanno parte del proprio nucleo familiare o convivente, se non per per usufruire di servizi essenziali;
b) i Sindaci dispongono la chiusura al pubblico di strade o piazze nei centri urbani, allorquando valutino sussistente il rischio di assembramento, per tutta la giornata o in determinate fasce orarie,
fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private;
c) restano salve ulteriori o diverse misure più restrittive adottate dai Sindaci nell’ambito del territorio comunale di riferimento.
Art. 2
(Misure relative alle attività di somministrazione di alimenti e/o bevande per l’intero territorio regionale)
1) Con decorrenza immediata e sino al 6 aprile 2021:
a) fermo restando dopo le ore 18:00 il divieto di consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, in tutti i giorni festivi e prefestivi dopo le ore 18,00 è comunque vietato l’asporto di
bevande da distributori automatici o da qualsiasi esercizio e/o attività commerciale, autorizzati alla somministrazione, ad eccezione degli esercizi di cui all’articolo 27 comma 5 del dpcm 2 marzo 2021.
Resta fermo il divieto di asporto dopo le 18,00 anche da tutti soggetti che abbiano come attività prevalente una di quelle identificate dal codice ATECO 56.3;
b) tutti gli esercizi devono esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente
nel locale medesimo, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti;
c) la mascherina va costantemente utilizzata a copertura di naso e bocca sia in piedi che seduti nonché negli spostamenti nel locale e nello spazio esterno, salvo che per il tempo necessario per la
consumazione di cibo e bevande;
d) è sempre consentita e fortemente raccomandata la vendita con consegna di alimenti e bevande a domicilio;
e) restano salve ulteriori o diverse misure più restrittive adottate dai Sindaci nell’ambito del territorio comunale di riferimento.”
Questo è, con effetto immediato e fino al 6 aprile, quanto disposto dal presidente della Regione Puglia nella sua ordinanza che, per barese e tarantino, prevede la didattica a distanza da domani al 6 aprile. Il testo dell’ordinanza è al link di seguito.
Di Francesco Santoro:
Situazione complicata in provincia di Bari dove si registrano le sofferenze peggiori a causa della velocità di propagazione del Covid. A Putignano l’ospedale è al completo: a darne notizia è il capo del governo locale Luciana Laera, che invita a tenere alta la guardia. «Come in tutti i comuni del territorio registriamo un aumento dei contagi- spiega il primo cittadino-. Sono 50 i positivi al Coronavirus. 28 persone sono in isolamento domiciliare/quarantena; due sono ricoverate nel nosocomio locale e altre due fuori città. I casi sono in aumento e la situazione è preoccupante. In tutto il territorio c’è difficoltà a reperire posti letto nelle strutture sanitarie a fronte di una costante richiesta di ricoveri. Tutta la provincia è in sofferenza e dobbiamo gestire al meglio una situazione che pare sia destinata a durare ancora per qualche mese».
Ulteriori misure restrittive sono scattate a Gioia del Colle. Un’ordinanza sindacale ha introdotto, fino al 28 marzo, il divieto di asporto di bevande e alimenti a partire dalle 18, per bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, food-truck «e le attività di commercio al dettaglio di bevande in esercizi specializzati»; la chiusura dei distributori automatici di alimenti e bibite dalle 18 alle 5 e la sospensione alle 19 dell’attività di vendita al dettaglio, «fatta eccezione per generi alimentari, giornali e periodici, medicinali e articoli medicali, fiori e articoli florovivaistici, tabacchi, combustibili per uso domestico e carburanti per autotrazione, articoli funerari sia negli esercizi di vicinato, sia nelle medie e grandi strutture di vendita, ancorché ricompresi nei centri commerciali», si legge in una nota.
A Santeramo in Colle il sindaco parla di numeri «molto preoccupanti». Il dato «medio della nostra provincia è di 287 casi per 100mila abitanti- dice Fabrizio Baldassarre-. Il dato di Santeramo, nell’ultima settimana, è di 316 per 100mila abitanti» con un trend «in continua crescita». Se un mese fa, infatti, l’indice «era di 258,4 per 100mila abitanti», nel periodo 22-28 febbraio è salito «a 293,1» e tra l’1 e il 7 marzo è aumentato ancora fino a raggiungere quota «316,3», prosegue il massimo esponente della Giunta. Quindi diversi amministratori locali hanno «concordato di assumere» un’iniziativa comune. Firmeranno un’ordinanza dello stesso tenore che «sarà ufficializzata nelle prossime ore. Il momento è duro -commenta Baldassarre-, ma rispettando le regole e avendo cura della nostra comunità ce la faremo».
Ad Altamura, invece, i casi Covid «all’attivo» sono 584. E il sindaco Rosa Melodia, che nelle ultime ore ha diffuso il nuovo bollettino epidemiologico aggiornato all’8 marzo, ha tenuto diverse riunioni «a causa dell’incremento» dei contagi «in tutta l’area metropolitana- afferma il primo cittadino-. Anche nella nostra città aumenta la diffusione del virus. È evidente dagli ultimi dati».
A Ruvo di Puglia, secondo il sindaco Pasquale Chieco, «la situazione è seria, ma non drammatica» come in altre aree del Barese. «Le persone contagiate sono 46 e tuttavia i numeri continuano a crescere rapidamente- fa sapere il capo del governo locale-. Ho convocato una riunione del Centro operativo comunale allo scopo di valutare altre disposizioni in linea con quelle discusse e condivise con i sindaci della città metropolitana di Bari».
(foto: repertorio)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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