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“Taranto esclusa dai Frecciarossa, il sindaco continua a scrivere lettere invece di governare la città” dice l’eurodeputata M5S Sanità, il caso della donna dimessa due volte dal pronto soccorso di Martina Franca: consigliere regionale CoR, "tagliare gli sprechi e migliorare i servizi"

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Di seguito un comunicato diffuso da Rosa D’Amato, deputata al parlamento europeo, e a seguire un comunicato diffuso da Renato Perrini, consigliere regionale della Puglia:

“Prendo atto che il sindaco Stéfano sembri non conoscere il significato di società per azioni. Dovrebbe sapere, infatti, che le scelte compiute da queste società saranno principalmente soggette alla ricerca del profitto e solo in momento successivo rivolto al servizio. Per questo motivo, Trenitalia Spa effettua i servizi a mercato con i treni Frecciarossa, mentre il servizio universale, pagato con le tasse dei cittadini, è garantito dagli Intercity. Per questo, se una tratta effettuata con i treni Freccia non è remunerativa, la società non effettua corse, come purtroppo accade nel caso di Taranto”.  Lo dice l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle, Rosa D’Amato, in merito all’ennesima lettera del sindaco di Taranto Ippazio Stéfano, questa volta rivolta a Trenitalia e al ministro Graziano Delrio, sulla vicenda riguardante i Frecciarossa, che vedono Taranto esclusa dalle scelte dell’azienda. “Questa esclusione – continua l’eurodeputata M5S – è il frutto amaro che i cittadini sono costretti a cogliere a causa delle politiche rivolte alla privatizzazione dei servizi ferroviari compiuti dal governo Berlusconi in poi. Una privatizzazione che si traduce in un peggioramento dei servizi, così come costatato puntualmente dai cittadini, piuttosto che in un miglioramento degli stessi, come ci hanno voluto far credere i governi che si sono succeduti nel corso degli ultimi anni”.

“Le privatizzazioni hanno anche scavato un gap enorme tra l’Italia e gli altri paesi Ue nel trasporto pubblico locale – prosegue D’Amato – Per colmare questo gap, l’Italia dovrebbe adeguare il proprio parco mezzi agli standard europei e rinnovarli con veicoli elettrici e reti di ricarica, sviluppando inoltre il car/bike sharing, il car pooling e le nuove tecnologie per la smart mobility. Come Movimento 5 Stelle abbiamo proposto un disegno di legge, a prima firma del deputato salentino De Lorenzis, che modifica le vigenti disposizioni in materia di trasporto pubblico locale”.

“Il sindaco – conclude l’eurodeputata tarantina  – la smetta di scrivere lettere vuote di riscontri oggettivi e si preoccupi di governare la città, che è sporca e maleodorante, sicuramente non all’altezza delle enormi potenzialità tuttora inespresse”.

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Due volte dimessa dal pronto soccorso di Martina Franca, poi ricoverata al Perrino di Brindisi, una giovane donna pugliese ha perso la vita. Un altro caso su cui la magistratura, dopo la denuncia dei familiari, a cui naturalmente va la mia personale vicinanza e cordoglio, dovrà occuparsi. Saranno le indagini a dire se c’è stata colpa di qualcuno. Ma, in ogni caso, occorre fare presto per recuperare dieci anni in cui la sanità in Puglia è stata ridotta ai minimi termini. A cominciare proprio dai Pronto Soccorso dove le scarse risorse a disposizione, e in alcuni casi anche strutture non adeguate, creano i presupposti, nonostante il defatigante impegno degli operatori, per possibili errori. Nel caso di Martina Franca, al netto di quanto emergerà dalle necessarie verifiche sul caso, da tempo come centro destra abbiano denunciato le tante carenze della struttura, avendo in risposta le solite polemiche e le promesse di ampliamento che continuiamo ad attendere. Bene fa Emiliano a rinunciare alla delega alla sanità, ma si faccia presto per una vera e propria rivoluzione copernicana, finalizzata a tagliare gli sprechi e a migliorare i servizi per i cittadini.

LONA


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2 Comments

  1. Il consigliere Perrini dovrebbe indirizzare la stessa lettera che ha inviato al sindaco Stefano per la questione Trenitalia al leader del suo movimento, Fitto, che ha detto le stesse cose del sindaco di Taranto. Sul discorso della remuneratività di tali treni su certe tratte bisogna anche vedere tutti i termini dell’offerta. Infatti, ritengo che anche l’istituendo pseudo frecciarossa sulla tratta Milano-Bari con un tempo di percorrenza di 6 ore e 30 minuti e una velocità media di 135 kmh al prezzo di € 120 non riscuoterà grande successo. Considerate che il Roma-Milano che impiega solo 2,30 minuti, viaggiando ad una media oraria di 233kmh, è possibile acquistarlo a € 39. A determinare il successo di una determinata opzione di viaggio non sono solo la velocità, comunque inferiore di 100 kmh rispetto al vero frecciarossa, il prezzo, maggiore (avete letto bene, si paga di più per andare più piano) di € 81, a determinare il successo di una opzione di viaggio, risultando determinante anche l’ora di partenza o di arrivo. Con simili tempi di percorrenza difficilmente potrà essere preso tale treno da chi desideri rientrare in serata.

    1. Grazie per il suo intervento. Molto opportuno. La questione del Frecciarossa, con il gran dibattito di queste settimane, non tiene conto, nel dibattito appunto, di un aspetto-chiave: i binari, da Ancona in giù, sono inadeguati e quindi l’alta velocità sarà impossibile. Anche solo fino a Bari. (agostino quero)

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