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Bari: la città metropolitana parte dal Comune più piccolo, Poggiorsini DISCORSO DEL SINDACO Passaggio di consegne fra l'ex presidente della Provincia, Francesco Schittulli, e il sindaco Antonio Decaro, arrivato in pullman con i 18 eletti consiglieri, proclamati oggi nella prima seduta

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consiglio_metropolitano_insediamentoLa città metropolitana è nata nel Comune più piccolo. A Poggiorsini, oggi, la prima storica seduta del consiglio metropolitano, con il sindaco Antonio Decaro e i 18 consiglieri eletti, i quali sono arrivati in pullman a Poggiorsini. Perché questa scelta? “Per chiarire subito che la città metropolitana di Bari non è Bari” ha detto il primo cittadino del capoluogo che è anche sindaco della città metropolitana, una realtà amministrativa da 41 Comuni, la quinta area d’Italia per estensione. Passaggio di consegne tra il presidente uscente della Provincia, Francesco Schittulli, e Decaro; proclamazione degli eletti; dichiarazioni programmatiche. Questa la seduta, storica, di oggi a Poggiorsini.

Di seguito il discorso del sindaco Antonio Decaro:

“Buongiorno a tutti,

Oggi siamo qui, io in veste di sindaco e voi di consiglieri metropolitani, nella prima seduta ufficiale del Consiglio della Città metropolitana di Bari. Siamo tutti consapevoli dell’importanza di questa prima seduta e della responsabilità che abbiamo. Innanzitutto, vorrei aprire questa nuova stagione politica e istituzionale salutando con affetto e gratitudine il Presidente Schittulli e tutti i presidenti che lo hanno preceduto e che con il loro lavoro hanno fatto grande la storia della Provincia di Bari, la più antica tra le province pugliesi, addirittura preesistente all’Unità d’Italia. Un ringraziamento doveroso va anche alla struttura provinciale e ai suoi dipendenti, che in questi anni hanno lavorato al servizio di tutti noi.

Ci vuole coraggio, oggi, ad interpretare il ruolo di amministratore locale. Ci vuole ancora più coraggio ad amministrare la nuova città metropolitana che stiamo vedendo nascere.

Quel coraggio istituzionale che solo gli amministratori locali possono avere, perché quotidianamente impegnati nella trincea più difficile: da un lato il rapporto diretto e costante con i cittadini e i loro problemi, dall’altro il rapporto sempre più complesso con una burocrazia ingessata dall’enormità di vincoli e adempimenti che il legislatore ha imposto agli enti locali.
Oggi sento di dover condividere questo coraggio con tutti voi per affrontare un percorso che non ci veda soli nella sfida al cambiamento.
Il processo di costituzione delle città metropolitane sembrava un’utopia: sono 24 anni che ne parliamo. La riforma Del Rio ha il merito di aver sbloccato la situazione, seppur delineando un modello che può e deve essere sicuramente migliorato. Oggi però, se siamo qui riuniti, significa che abbiamo avviato il percorso e che dobbiamo cercare di recuperare il tempo perduto imprimendo un nuovo passo alla definizione dei criteri e delle competenze dell’organismo metropolitano, in modo da dare quanto prima risposte concrete e certe alle nostre comunità e ai nostri territori.
Oggi abbiamo il dovere di impegnarci per invertire la tendenza, tutta italiana, delle riforme incompiute.

È un dovere morale, nei confronti dei nostri territori e dei nostri cittadini, segnare un cambiamento di rotta che ci porti a offrire loro una nuova prospettiva di sviluppo.

Come voi tutti ben sapete, il primo passo sarà la redazione e l’approvazione dello statuto della città metropolitana di Bari. Abbiamo due strade davanti a noi, e la prima decisione che siamo chiamati a prendere è proprio quale delle due strade percorrere: possiamo intraprendere oggi un lungo cammino segnato da logiche di campanile e da emendamenti strumentali in modo da approvare lo statuto nei tempi biblici a cui troppo spesso abbiamo sottoposto, e alla fine abituato, i cittadini. Oppure possiamo dare prova di avere un nuovo spirito e una nuova volontà: possiamo porci l’ambiziosa sfida di approvare, in modo condiviso e con un’ampia partecipazione della nostra comunità, senza contrapposizioni ideologiche, lo statuto metropolitano in tempi brevi, darci l’obiettivo di farlo ancora prima del 31 dicembre 2014 (scadenza prevista dalla legge) e provare ad essere la prima città metropolitana d’Italia a farlo.

Da sindaco metropolitano vi chiedo di seguirmi in questa seconda strada. Vi chiedo di condividere con me questa ambiziosa sfida e mettere tutto l’impegno possibile per dimostrare ai cittadini che non siamo qui ad occupare una poltrona priva di significato e, soprattutto, di risultati. Un mio grande auspicio, che spero si trasformi in realtà, è che lo statuto possa vedere la luce con l’approvazione unanime da parte del consiglio e della conferenza metropolitana.
Dobbiamo essere ancora più bravi e avere il coraggio e la forza di aprire e condividere questo processo con i territori e con i cittadini. Perché non dimentichiamo che oggi i cittadini sono quanto mai distanti da questo nuovo organo, non avendo avuto la possibilità di partecipare alla sua composizione attraverso elezioni dirette. Abbiamo un doppio gap da colmare, quindi: l’urgenza dei tempi e delle tante questioni che devono essere affrontate e il coinvolgimento reale delle nostre popolazioni in questo percorso.
Noi siamo qui, oggi, a Poggiorsini, il Comune più piccolo e forse più distante da Bari, per dare il primo segnale, seppur con un gesto che può apparire meramente simbolico, ma che vi assicuro non lo è. [Colgo l’occasione per ringraziare il sindaco Armienti e la comunità di Poggiorsini che ci hanno ospitato qui oggi]. La città metropolitana che oggi qui rappresentiamo non è l’area metropolitana di Bari, la città metropolitana è l’insieme delle comunità della Terra di Bari.
L’istituzione della città metropolitana non deve essere vista solo come un processo di semplificazione del quadro istituzionale, ma soprattutto come un’occasione per realizzare un nuovo progetto di comunità, seguendo le specificità dei singoli territori.
L’area metropolitana di Bari è la quinta area più popolosa del Paese, con una popolazione complessiva di oltre 1.200.000 abitanti. L’elevato peso demografico degli altri Comuni rispetto alla città di Bari rende doverosa l’adozione di un approccio “policentrico”.
Questo significa che ognuno dei 41 Comuni rappresenta una parte importante di questa realtà, anche i Comuni non rappresentati in questa assise. Mi farò io stesso garante della loro voce. Il policentrismo deve essere da subito declinato nei fatti e non restare solo sulla carta. Per questo lo Statuto non sarà una sorta codice immodificabile scolpito nella pietra, ma potrà e dovrà essere emendato in base alle esigenze e alle circostanze che ci si presenteranno davanti. Un cantiere della partecipazione sempre aperto che permetta al consiglio di continuare a confrontarsi costantemente con i territori. Questo perché noi metteremo in campo tutte le modalità possibili per rendere la discussione ampia e trasparente, nei processi e nelle decisioni.
Faccio appello in questa sede alla vostra responsabilità di amministratori prima ancora che di politici. Sappiamo che non la pensiamo allo stesso modo su tante cose, che apparteniamo a schieramenti politici differenti e che spesso ci facciamo intrappolare nelle logiche politiche delle appartenenze, ma io vi chiedo di avere la forza di andare oltre le contrapposizioni di parte. Perché le decisioni e i provvedimenti che saremo in grado di portare avanti in questa assise non rappresenteranno la vittoria di una parte sull’altra, ma la vittoria di un intero territorio.
Questa è una sfida importante che riusciremo a vincere solo se lavoreremo insieme e se riusciremo a creare relazioni virtuose con la Regione, con il Governo e anche con l’Europa. Perché consiglieri, è quello il treno su cui dobbiamo salire, e ci dobbiamo salire il prima possibile. Non c’è più tempo, non possiamo ancora una volta sentirci dire che non siamo pronti, che siamo il solito Mezzogiorno che resta sempre un passo indietro.
Noi dobbiamo rappresentare un altro Sud, e la sfida metropolitana che stiamo intraprendendo è l’occasione giusta per dimostrarlo.
Coraggio consiglieri, da oggi inizia questa sfida difficile e allo stesso tempo entusiasmante.
Dobbiamo costruire il nostro futuro e attraversarlo tenendo per mano la nostra comunità.”

(foto e discorso del sindaco: fonte Comune di Bari)




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