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Coldiretti Puglia a Conte: “fermi il disastro colposo” Lecce, illustrato al premier il piano in dieci punti per fronteggiare la xylella. Lezzi: trecento milioni di euro in tre anni

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Barbara Lezzi, ministro per il Sud, parla di stanziamenti statalei per trecento milioni di euro in tre anni, fra il 2019 e il 2021. Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:

Abbiamo illustrato al Premier Conte, facendo appello anche alle sue origini pugliesi, le 3 priorità per l’area infetta da Xylella, la semplificazione degli espianti, risorse e sostegno al reddito per 5 anni delle imprese agricole, di frantoi e vivai e sostengo all’occupazione e il nostro Piano in 10 punti per la ricostruzione del patrimonio olivicolo del Salento e per contrastare il disastro colposo con un danno stimato per difetto di 1,2 miliardi di euro. Al Ministro per il Sud Barbara Lezzi abbiamo chiesto che i 300 milioni di euro di risorse aggiuntive che intende stanziare arrivino realmente agli agricoltori”. E’ quanto richiesto dalla delegazione di Coldiretti Puglia, guidata dal presidente di Coldiretti Lecce, Gianni Cantele, al Presidente del Consiglio dei Ministri, il pugliese Premier Conte che ha ricevuto la delegazione di Coldiretti a Lecce sulla grave crisi che ha colpito il mondo olivicolo salentino, ringraziando, tra l’altro, il Prefetto di Lecce Cucinotta per l’organizzazione dell’incontro istituzionale. “Al Ministro del Sud Barbara Lezzi abbiamo con forza ribadito l’importanza che i 300 milioni di euro di risorse aggiuntive, rispetto ai 100 già stanziati dal CIPE, vadano agli agricoltori, che vengano monitorati i percorsi di assegnazione di 150 milioni per il 2020 e di 150 per il 2021”, sopratutto a favore di nuovi impianti resistenti e dei sostegni agli agricoltori e delle loro famiglie che non possono produrre.

“Servono interventi immediati del Governo – ha continuato il presidente Cantele – perché la gestione inconcludente della Regione Puglia dell’emergenza Xylella ha devastato milioni di ulivi in Puglia e dal Salento sta avanzando inesorabile verso Nord. Il valore aggiunto del settore oleario in Puglia è al minimo degli ultimi 25 anni – ha concluso Cantele – e la Xylella è un evento incontrovertibile, i milioni di alberi ormai secchi non potranno più tornare ad essere produttivi”.

E’ avanzato inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese – denuncia Coldiretti Puglia – il contagio della Xyella che ha già provocato con 21 milioni di piante infette una strage di ulivi lasciando un panorama spettrale mentre si continua a perder tempo con annunci, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità.

IL PIANO DI COLDIRETTI IN 10 PUNTI #SALVIAMOILSALENTO

1. Sostenere l’olivicoltura salentina con azioni concrete a partire – sostiene la Coldiretti – integrando il Decreto sullo stato di emergenza con gli interventi mancant i di SEMPLIFICAZIONE, al fine di sburocratizzare le procedure per gli espianti volontari nell’area infetta, i reimpianti, gli innesti e la programmazione delle attività dei frantoi e degli olivicoltori del Salento, attraverso il sostegno al reddito per 5 anni delle imprese agricole, di frantoi e vivai e il sostengo all’occupazione;

2. Garantire adeguate RISORSE ATTRAVERSO UNA STRATEGIA CONDIVISA TRA GOVERNO E UNIONE EUROPEA per far fronte alla strage che ha devastato 21 milioni di ulivi, mettendo in ginocchio il settore olivicolo del Salento, deturpando il patrimonio paesaggistico, con un danno stimato per difetto di 1,2 miliardi di euro ed il dimezzamento della produzione pugliese di olio di oliva che rappresenta oltre il 50% di quella nazionale;

3. Definire un progetto di zonazione, di classificazione delle aree per vocazione e caratteristiche, in modo da avviare un concreto progetto di rigenerazione paesaggistica, vitale per non fare perdere al territorio l’appeal turistico, con vantaggi per l’intera collettività, prendendo in considerazione la possibilità di rimboschimento di aree particolarmente poco indicate ad altre coltivazioni;

4. Avviare un nuovo PIANO OLIVICOLO NAZIONALE (“Piano 2.0”) per rilanciare il settore con una strategia nazionale e investimenti adeguati che prevedano interventi incentivanti per l’area infetta da Xylella;

5. Dare maggiore trasparenza all’attribuzione dei finanziamenti dell’attuale OCM, in modo che i fondi vadano alle vere imprese olivicole e difendere l’extravergine italiano nell’ambito dei NEGOZIATI INTERNAZIONALI dove – evidenzia la Coldiretti – l’agroalimentare italiano viene troppo spesso usato come moneta di scambio per interessi diversi e, nell’ambito della Pac, prevedere un aiuto specifico alla coltivazione olivicola, non legato alla produzione, riservato alle aziende agricole infette da Xylella, che per motivi di forza maggiore esprimano una produzione oleicola inferiore al 50% della produzione media aziendale precedente alla infezione con una durata di cinque anni;

6. Stringere le maglie ancora larghe della legislazione con l’approvazione delle proposte di RIFORMA DEI REATI ALIMENTARI presentate dall’apposita Commissione presieduta da Giancarlo Caselli;

7. Pretendere l’obbligo della REGISTRAZIONE TELEMATICA degli oli commercializzati in tutti gli Stati membri, così come già istituito in Italia attraverso il SIAN;

8. Difendere il PANEL TEST, strumento necessario per la classificazione e la valutazione delle caratteristiche organolettiche degli oli di oliva vergini al fine – sostiene la Coldiretti – di tutelare i produttori di oli di qualità ed i consumatori;

9. Promuovere una maggiore trasparenza dell’INDICAZIONE OBBLIGATORIA DELL’ORIGINE IN ETICHETTA, per l’olio extravergine di oliva (con etichette leggibili per i consumatori e prevedendo l’obbligo dell’indicazione dei Paesi di provenienza degli oli che compongono le “miscele”) e per le olive da tavola che ad oggi – evidenzia la Coldiretti – non hanno alcuna indicazione obbligatoria in etichetta relativamente al Paese di coltivazione delle olive;

10. Eliminare il SEGRETO DI STATO sui flussi di importazione dell’olio extravergine, dopo la storica sentenza del Consiglio di Stato del 6 marzo 2019 sull’accesso ai dati dei flussi commerciali di prodotti esteri, detenuti dal Ministero della Salute e fino ad ora preclusi per ragioni pretestuose ora smascherate dall’Autorità giudiziaria, un risultato storico per la Coldiretti che ha sollecitato il pronunciamento, dopo la richiesta al Ministero della Salute.

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