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Bari, la folla al centro commerciale: “distanziamento saltato” Miccoli, responsabile Filcams Cgil: regole difformi tra un'azienda e.l'altra, confusione tra i clienti e preoccupazione per i lavoratori

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La foto è di repertorio, va detto in premessa.

Quanto è accaduto lunedì all’Ikea di Bari è totalmente inconcepibile con migliaia di persone che hanno preso d’assalto il negozio facendo saltare del tutto il previsto distanziamento sociale.

Lo ha detto Antonio Miccoli, responsabile Filcams Cgil Bari in una dichiarazione ripresa da Bari today. Continua il sindacalista:

 

Distanziamento sociale non sempre garantito sia che si parli di clienti che di lavoratori. In alcune realtà si controlla la temperatura corporea all’ingresso e in altre no, il numero di clienti che possono accedere contemporaneamente alle singole strutture non è ben definito, non c’è dispersione degli assembramenti nei negozi. Già al termine della prima giornata di apertura delle strutture commerciali in molte si è registrata l’incapacità dei vertici nel gestire il flusso dei clienti ed il rispetto dei protocolli di sicurezza. La libera interpretazione delle direttive ha generato regole difformi tra un’azienda e l’altra con conseguente confusione tra i consumatori e seria preoccupazione tra i lavoratori del settore. Chiediamo maggiore rigore e coerenza oltre che rispetto dei lavoratori: fino ad una settimana fa, i lavoratori del commercio erano annoverati tra gli eroi nazionali per il lavoro svolto durante la fase 1 ma con la fase 2 si ritorna alla triste normalità con totale assenza di rispetto e addirittura lamentele e rimproveri nei confronti dei lavoratori per le attese e per le code. Alla lecita preoccupazione dei lavoratori in questo confuso scenario ci uniamo chiedendo con forza più severi e frequenti controlli nelle aziende da parte organi preposti: è necessario far rispettare le regole previste, è necessario un intervento costante sul settore per il bene di tutti. Questa è indiscutibilmente  una fase molto difficile, indubbiamente la riapertura al pubblico e i fatturati sono importanti per un settore fortemente provato dal fermo,  conclude Miccoli, ma la sicurezza deve essere ancora la priorità proprio perché né i cittadini né le aziende possono correre il rischio di un nuovo lungo lockdown.

 




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