Eurospin

rendimentogold

basilepiccolo

Eclisse

Ti rifiuti?


Arcelor Mittal-sindacati, oggi al ministero: funerale annunciato temono i lavoratori, “difficile partecipare” Ieri a Taranto anticipati dall'ad Morselli i tempi per lo spegnimento degli impianti del siderurgico entro metà gennaio. Orlando: è un attacco al Paese

ministero sviluppo economico

Rocco Palombella (Uilm) non esita a definirlo timore di un funerale annunciato. Quello del siderurgico di Taranto. Oggi a Roma (ministero dello Sviluppo economico ore 15,30) il confronto tra Arcelor Mittal e sindacati che, davanti al ministro, rischia di essere una replica di quanto avvenuto ieri a Taranto fra l’ad del colosso franco-indiano, Lucia Morselli, e la rappresentanza sindacale unitaria: un’elencazione di spegnimento di impianti da metà dicembre a metà gennaio, tale da determinare il blocco, di fatto, del siderurgico tarantino. Si potrà discutere quanto si voglia della titolarità, da parte di Arcelor Mittal affittuario degli impianti, a compiere scelte del genere (condizionate da pericolosità tale da prospettarsi un provvedimento della magistratura legato al caso della morte di Alessandro Morricella). Ma all’atto pratico la situazione è questa. E mentre a Taranto i membri di varie associazioni svolgono sit-in e conferenze stampa per parlare di un loro piano che prevede chiusura e riconversione, la politica forse inizia a percepire sul serio di fronte a quale situazione Taranto, ma anche l’industria italiana, versa. Mentre si dibatte, si protesta, si spera o si ha paura, gli unici che fanno e disfano sono i franco-indiani. Può essere che basti.

Tweet di Andrea Orlando:

Il governo deve impedire lo spegnimento degli impianti di Ilva. Si tratta di un tentativo di ArcelorMittal di distruggere la capacità produttiva dello stabilimento per rafforzare la propria posizione di mercato eliminando quote di produzione. È un attacco al Paese.

Di seguito un comunicato diffuso da Rocco Palombella, segretario Uilm:

“Oggi si è consumato il fallimento di una classe politica che non è stata in grado di tutelare la salute dei cittadini di Taranto, un settore industriale fondamentale per l’economia italiana e salvaguardare oltre 20mila posti di lavoro. Questa situazione rappresenta anche la disfatta del leader mondiale dell’acciaio che non ha spudoratamente rispettato gli accordi sottoscritti.
Da mesi denunciamo e facciamo appelli drammatici sulle condizioni produttive e industriali ma purtroppo non siamo stati ascoltati”. Così Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, dopo aver appreso dell’avvio da parte di ArcelorMittal del programma di spegnimento degli impianti dello stabilimento di Taranto.

“Lo scorso 26 giugno – dichiara il leader Uilm – il responsabile Europeo del gruppo aveva già annunciato che senza immunità penale avrebbero chiuso gli stabilimenti e sarebbero andati via dall’Italia. Da quel momento in poi, si è innescata una tempesta perfetta, un tutti contro tutti”.

“Il programma comunicato dall’azienda – continua – inizierà con l’avvio dello spegnimento degli impianti a metà dicembre per arrivare a metà gennaio con la completa chiusura. Nel dettaglio ci sarà lo spegnimento dell’Altoforno 2 a metà dicembre, l’Altoforno 4 a fine dicembre e l’Altoforno 1 a metà gennaio con la definitiva fermata delle due acciaierie. Infine le cokerie e le centrali termoelettriche 2 e 3”.

“Da questo momento – conclude – si avvierà una fase drammatica in tutti gli stabilimenti italiani che avrà gravi ripercussioni su tutto il sistema industriale nazionale. Diventa difficile partecipare all’ incontro previsto per domani al Mise dopo che la multinazionale ha comunicato la fermata di tutti gli stabilimenti, disattendendo l’accordo del 6 settembre 2018”.




Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *