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Siderurgico di Taranto: licenziato lavoratore. Usb: per il video dell’operaio dimenticato a 70 metri di altezza Rizzo attacca Arcelor Mittal e politica

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Di seguito un comunicato diffuso da Usb:

“Come temevamo, questa mattina Graziano Zingarello ha ricevuto la lettera di licenziamento, in quanto per Arcelor Mittal avrebbe girato lui il video che riprende il lavoratore dimenticato a 80 metri di altezza il 16 febbraio scorso”. Franco Rizzo comunica così la decisione dell’azienda di procedere al licenziamento del dipendente impiegato fino a oggi come Addetto alla Manutenzione Nastri presso l’Area Ghisa e sospeso dall’attività una settimana fa. “Nessuna prova alla base della motivazione addotta dall’azienda e nessuna considerazione della situazione particolare di un dipendente che vive al rione Tamburi. Oltre il danno la beffa”!
Il coordinatore Usb Taranto prosegue così: “La multinazionale, abituata a procedere senza alcun rispetto per i lavoratori, senza confronto col sindacato, intende imporre il silenzio e creare un clima di paura; ha dalla sua parte una politica complice, interessata unicamente ad assecondare le logiche di profitto dell’azienda. Quando il Premier Conte, a Taranto la vigilia di Natale, ha detto all’amministratore delegato di AM, Lucia Morselli, che sarebbe stato opportuno allearsi, ci illudevamo che si potesse realizzare un’alleanza anche nell’interesse della salute e del lavoro dignitoso. Ora non abbiamo più dubbi sul tipo di alleanza cui evidentemente faceva riferimento il Presidente del Consiglio. In un altro Paese la Morselli e tutto il gruppo dirigente Arcelor Mittal sarebbe nelle patrie galere. In Italia tutto è consentito sulla pelle di cittadini e lavoratori. Ancora una volta torniamo a ribadire il mancato rispetto rigoroso delle disposizioni diffuse per contenere il contagio da Coronavirus. Ancora troppe occasioni in cui i lavoratori sono costretti ad operare a stretto contatto. In queste ore stiamo comunicando agli organi competenti la situazione paradossale che continua ad esistere all’interno della fabbrica. Mentre la città è completamente paralizzata, i ritmi sono fortemente rallentati, i controlli vengono garantiti ovunque grazie al superlavoro delle forze dell’ordine, all’interno dello stabilimento ci sono situazioni assurde con centinaia di lavoratori a stretto contatto l’uno con l’altro, senza mascherine e disinfettanti. Anche in questo caso, rileviamo un atteggiamento incosciente e irresponsabile da parte dell’azienda che non si preoccupa di rispettare le indicazioni imposte con l’unico obiettivo del bene comune”.




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