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Si potrebbe fare anche da noi. Non solo nel calcio Ajax, iniziativa contro l'odio online

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L’immagine è tratta dal sito dell’Ajax fc. La gloriosa squadra di calcio olandese si è presentata alla partita con lo Sparta Rotterdam esibendo le maglie dei giocatori non con i loro nomi ma con tre punti su ciascuna maglia. Decisione susseguente le centinaia di messaggi di odio via web che calciatrici e calciatori dell’Ajax ricevono. I tre punti come rappresentazione del silenzio rispetto alle vergognose parole di odio che gli haters, gli odiatori, esprimono tramite le tastiere di telefoni o computer.

L’Ajax. Ma nel resto del mondo? Specificamente, in Italia? E solo nel calcio? Ormai c’è gente che non sa esprimersi se non offendendo o dicendo parole volgari. In ogni contesto. Nel nostro Paese, proprio in queste ore, l’avvocato di Gino Cecchettin ha detto che sono state già formalizzate due (le prime due) querele per diffamazione perché gli odiatori non hanno lasciato in pace manco un vedovo al quale è stata ammazzata una figlia.

Allora, quello dell’Ajax, quello che arriva dall’Olanda, sia un esempio per tutti. Per dire che degli odiatori via web non se ne può più. Gente che ha sbagliato interpretazione del concetto di libertà o, più cinicamente, vuole sbagliarla, per non attenersi al criterio fondamentale della libertà: ha un limite che è la libertà degli altri. Nel caso specifico, quella a non essere offesi.

 

 




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