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Oggi incontro fra il presidente Cei e lavoratori ex Ilva. Autotrasportatori, continua l’assemblea. Stamattina a Taranto manifestazione. Sindacati a confronto con il governo giovedì Senza pagamento del gas entro domani, possibile taglio della fornitura

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Matteo Zuppi, presidente della conferenza episcopale italiana, riceve oggi pomeriggio una delegazione di lavoratori ex Ilva. I vescovi hanno voluto dedicare attenzione all’istanza dei lavoratori dopo che nelle scorse settimane (foto home page) un gruppo di operai del siderurgico manifestò in presidio nella concattedrale di Taranto. La delegazione dei lavoratori oggi all’incontro con il presidente Cei è coordinata da Usb.

I sindacati ritengono gravissimo l’atteggiamento di Arcelor Mittal che ieri si è resa indisponibile a sottoscrivere un aumento di capitale da 320 milioni di euro per fare fronte alle necessità, anzi le urgenze, del gruppo siderurgico. Ad esempio, senza il pagamento di centinaia di milioni di euro per la fornitura di gas entro domani, Snam potrebbe tagliare la fornitura in quanto proprio domani scadrà la sospensiva concessa dal Tar Lombardia rispetto ad un primo provvedimento di stop alla fornitura. Per il diniego del gruppo indiano che è maggioranza di Acciaierie d’Italia a sottoscrivere la ricapitalizzazione il governo ha dato mandato ad Invitalia, socio pubblico (di minoranza) di Acciaierie d’Italia affinché sia presa una decisione con l’ufficio legale. La prospettiva è dunque quella del contenzioso mentre la strada della statalizzazione, almeno a tempo, del colosso siderurgico è molto concreta. Giovedì pomeriggio il confronto governo-sindacati.

L’ex Ilva continua ad essere peraltro una questione ambientale grave, oltre che lavorativa. Stamattina a Taranto con inizio alle 11 “Dentro la fabbrica”, manifestazione in piazza della Vittoria.

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Di seguito un comunicato diffuso da Casartigiani:

L’assemblea degli autotrasportatori di Casartigiani Taranto, alla portineria C area TIR del siderurgico ex Ilva, continuerà fino al 12 gennaio. Questo è quanto deciso nelle ultime ore, in seguito agli esiti dell’incontro tra i soci di Acciaierie d’Italia, rispettivamente Governo e Arcelor Mittal. Risultati che, ancora una volta, lasciano intendere che ci si ritrovi dinnanzi a una situazione dai contorni poco chiari e dal futuro instabile, in cui i lavoratori vengono costantemente lasciati ai margini.

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