Sergio Blasi (foto) primo assoluto fra gli eletti in consiglio regionale, non si trova in giunta. La cosa non è passata inosservata: il creatore della Notte della Taranta, colui che vanta una notevolissima esperienza nonché, come detto, un altrettanto notevole consenso, fuori dall’esecutivo. Polemiche in queste ore, per la scelta ritenuta discutibile, da vari esponenti nel Salento. Esempio, la lettera aperta a Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, da parte di Teresa Bellanova, sottosegretario al Lavoro. Di seguito:
Caro Michele,
rispetto la tua decisione, assunta in piena autonomia, di escludere Sergio Blasi dalla giunta regionale.
Nella mia assoluta autonomia di valutazione permettimi però, con la franchezza che abbiamo sempre avuto tra noi, di dirti che hai commesso un grande errore.
Il tuo forte carisma e l’indicazione netta e chiara delle elettrici e degli elettori di Puglia in tuo favore ti avrebbero consentito di procedere senza indugi alla definizione della giunta lungo le direttrici che tu stesso avevi indicato alla vigilia elettorale, ovvero che in giunta avresti nominato i più suffragati.
Non so cosa ti abbia fatto cambiare repentinamente idea, ma certo è ben strano rimettere al popolo delle sagre – definizione alquanto strana ed ondivaga, devi riconoscerlo – una tale responsabilità circa il destino del governo regionale e della Puglia, bypassando a pié pari l’indicazione del corpo elettorale.
A maggior ragione se a dare questa indicazione è stato l’intero territorio salentino esprimendo compiutamente la sua scelta per Sergio Blasi, evidentemente in virtù di una qualità percepita in modo chiarissimo, tanto da far risultare Sergio il più suffragato di Puglia e permettere in questo modo al Pd salentino una performance che ha influito non poco sul risultato elettorale complessivo. Ti ricordo i numeri: 80mila cittadini del Salento ti hanno sostenuto scegliendo il Pd, e di questi quasi 17mila hanno scritto il nome di Sergio Blasi.
Sono come te una politica di lungo corso e so per esperienza che il consenso non è mai una volta per tutte. Soprattutto quando questo consenso non coinvolge, causa l’astensionismo, una parte consistentissima dell’elettorato e quando l’altra parte chiede una coerenza stringente tra affermazioni della vigilia e decisioni politiche, tra rappresentanza di governo e indicazione di voto.
Spiace constatare come il Salento risulti, nella composizione complessiva, sguarnito rispetto alle attese della vigilia e ai risultati conseguiti, mortificato da una scelta che io non condivido assolutamente.
A Loredana Capone, naturalmente, i miei auguri di buon lavoro.
