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Taranto: relazione inquinamento-patologie, lo studio choc. Malattie dei bambini in aumento del 25 per cento Commissionato dalla Regione Puglia, presentato oggi. Quando lo denunciavamo, inascoltati sette anni fa in Puglia. Ma ascoltati a Bruxelles

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Chi scrive, anni addietro predispose un’interrogazione che un parlamentare europeo presentò alla Commissione europea. Ciò che, se non del tutto almeno in parte, ha originato anche l’inchiesta giudiziaria, un’attenzione diversa rispetto al caso dell’Ilva e dell’inquinamento a Taranto. Malattie collegate strettamente all’inquinamento, insorgenze in età sempre minore. Oggi tutti contro questi mostri: anni addietro, quando chi scrive andò all’ospedale di Taranto nord per ottenere dei dati sulle insorgenze tumorali, si sentì rispondere dal responsabile del servizio ematologico che finalmente qualcuno si era ricordato. Chi scrive, chiese cosa volesse dire. E quel medico disse che fino ad allora, non ci era andato nessuno. Cioè, politici, sistema dell’informazione, associazioni tranne un paio come ad esempio Peacelink e fondo antidiossina, eccetera eccetera: nessuno si era occupato di quel tema. Oggi emergono i dati dello studio commissionato dalla Regione Puglia (molto bene, Emiliano) e il quadro tracciato è quello di un rapporto-choc, con il numero di bambini ammalati, aumentato fra il 24 e il 26 per cento, nei quartieri più vicini al siderurgico.

Studio in cui emerge che il rapporto fra inquinamento e malattie, e diciamolo pure, morti, è strettissimo. Chi scrive, lo scriveva sette anni fa. Facendo quelle ricerche da solo, praticamente, come testimoniò quel medico, e a sostegno dell’azione di un politico non tarantino, peraltro rappresentante in parlamento europeo eletto nella circoscrizione sud. Per chi scrive, dunque, i dati che oggi definiamo choc, tutto sono tranne, purtroppo, che una sorpresa. Farebbe piacere sapere la famosa platea dei “nessuno” citati da quel medico, cosa fosse impegnata a fare, mentre Taranto era sotto una insopportabile cappa di inquinamento.

Agostino Quero

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