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Marianna La Rocca, dell’università di Bari: con l’intelligenza artificiale, possibile scoprire l’Alzheimer dieci anni prima Intervista pubblicata dal Times, per la malattia degenerativa non ci sono ancora cure ma la diagnosi precoce permetterebbe nuove terapie di contrasto e una migliore preparazione ai cambiamenti di vita

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Con l’intelligenza artificiale, si può scoprire l’Alzheimer dieci anni prima. Lo afferma la dottoressa Mariella La Rocca, illustrando in un’intervista al Times gli esiti delle ricerche condotte dal team dell’università di Bari. Un programma scientifico che, fra l’altro, è più avanti rispetto ad altri di livello internazionale che comunque hanno rilevato esiti analoghi a quelli di cui parla la scienziata dell’università pugliese. Per l’Alzheimer non c’è cura, tuttora. La diagnosi precoce, però, darebbe se non altro la possibilità di effettuare terapie di contrasto e, chissà, di rallentamento dell’avanzare della malattia, inoltre consentirebbe di preparare meglio i cambiamenti di vita inevitabili che, tuttora, sono drammatici per l’ammalato e i suoi familiari. Lo studio illustrato da Mariella La Rocca ha ovviamente suscitato interesse in tutto il mondo.




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