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Bari: psicomotricità funzionale alla scuola “Grimaldi Lombardi” Progetto sperimentale

scuola grimaldi lombardi

Di seguito un comunicato diffuso dalla scuola “Grimaldi Lombardi” di Bari:

La scuola Grimaldi Lombardi di Bari, unica sul territorio pugliese apre le porte ad un progetto pilota di Psicomotricità Funzionale in una classe prima della scuola primaria intitolato: “MENTE-CORPO-AMBIENTE”

Alla Dirigente Scolastica, Giuseppina Pastore, il grande plauso di aver approvato un progetto sperimentale per l’anno scolastico 2016/2017 nella classe 1 E del plesso Lombardi, che si auspica diverrà prassi da consolidare nell’istituto Comprensivo.

A condurre tale progetto la docente, Pedagogista Clinico e Psicomotricista Funzionale in formazione, Corsina Depalo.

E’ d’obbligo ricordare che dal 1996 la Scuola di Psicomotricità Funzionale è gestita e organizzata dall’ISFAR IstitutoSuperiore Formazione Aggiornamento e Ricerca, diretto dal Prof.Guido Pesci, unica in tutta Italia, i cui unici Didatti-formatori sono i Prof.ri Guido Pesci, Letizia Bulli, Paola Ricci, riconosciuti con atto olografo nel 2001 da J. Le Boulch (medico francese fondatore della psicocinetica)

La psicomotricità funzionale è un procedimento globale e pluridisciplinare che tiene presenti gli sforzi d’aggiustamento motorio del soggetto nelle diverse situazioni in cui è chiamato a risolvere il problema in base a quella situazione e contribuisce all’organizzazione funzionale e alla condotta dell’atteggiamento umano, sia che essa sia strumentale o mentale. Si applica sia a coloro che hanno uno sviluppo normale o che presentano disarmonie o sono disabili, e a

soggetti di ogni età, lo scopo non è l’apprendimento di una cosa, ma l’agire sullo sviluppo funzionale della persona al fine di facilitarle l’apprendimento

La psicomotricità funzionale è una scienza sostanziata da basi neurofisiologiche e dalla necessità di passare dal sintomo all’analisi funzionale del sintomo, di studiare il movimento come modo di

espressione della condotta globale del soggetto e di impiegare i valori che si ispirano alla corrente fenomenologica, all’azione e all’esperienza vissuta. Essa si differenzia dai modelli che studiano solo il movimento anziché l’inter-funzionalità e l’interrelazione delle diverse manifestazioni; ha il compito di precisare le funzioni su cui intervenire utilizzando il movimento, conoscere i punti di forza e i punti deboli per creare i presupposti per un’esperienza di sviluppo e per risvegliare ogni nuova capacità di adattamento all’ambiente” (Le Boulch).

Il progetto “mente-corpo-ambiente” mira attraverso la psicomotricità funzionale a riconoscere le  difficoltà del/la bambino/a, gli ostacoli che incontra e si tracciano nuovi itinerari per integrare le abilità, gli interessi e le motivazioni per promuoverne l’autentico sviluppo anziché etichettarlo/a.

Il processo di evoluzione apprenditivo di un bambino non può essere soddisfatto soltanto stando seduto ad un banco o davanti ad un monitor, può essere favorito attraverso quel movimento che con efficacia conduce a risolvere situazioni difficili.

Nella scuola attuale si identificano i bambini come “sospetti” DSA sin dalla scuola dell’infanzia fino a diventare disturbi conclamati a partire dalla fine del secondo anno della scuola primaria.

Lo sviluppo degli apprendimenti nella sua complessità può avere sicure garanzie dalla Psicomotricità Funzionale che è la pedagogia del movimento.

Ogni occasione di intervento si ispira alla ricerca costante dell’equilibrio con l’ambiente

Attraverso l’esplorazione e l’esperienza personale, il/la bambino/a può essere in grado di “aggiustarsi” in autonomia nelle diverse situazioni che magari è chiamato/a ad affrontare.

Attraverso l’analisi funzionale si assumeranno i dati necessari per attuare un processo psicomotorio funzionale generato sui bisogni. Per ottenere questo successo dentro e fuori la scuola la docente Depalo osserverà le funzioni sulle quali intervenire e utilizzando il movimento sosterrà le iniziative, le scelte e le soluzioni, solleciterà le intenzionalità per favorire gli apprendimenti curricolari, accompagnandolo/a verso un’educazione efficace delle funzioni orientate alla potenzialità e alle risorse di ciascuno/a.

La fase conclusiva del progetto sperimentale vedrà il coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti, le istituzioni, allargato a diverse figure professionali in un convegno aperto a tutta la comunità educante.




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