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Tag: sentenza

Foggia: l’Asl che deve fornire gratis il metodo Di Bella, sentenza “innovativa” Lo Sportello dri diritti commenta il provvedimento del tribunale in funzione di giudice del lavoro sulla cura del tumore

sentenza
Di seguito un comunicato diffuso da Giovanni D’Agata, responsabile dello Sportello dei diritti: Con un’importante ed innovativa sentenza del 27.12.2014 il Tribunale di Foggia in funzione del Giudice del Lavoro, ha autorizzato la somministrazione gratuita a carico dell’ASL di Foggia del multi trattamento conosciuto come “Terapia di Bella”. Nel dispositivo, viene ripercorsa la ‘battaglia’ scientifica che ha portato alla bocciatura della sperimentazione del metodo Di Bella nel 1998, ma viene precisato che “l’efficacia terapeutica di un farmaco e la sua… Leggi tutto »



Dichiarata la morte presunta di Ylenia Carrisi, figlia di Al Bano e Romina Power Sentenza del tribunale di Brindisi. Scomparse da New Orleans il 31 dicembre 1994

ylenia carrisi
Se ne è venuti a conoscenza oggi. La sentenza del tribunale di Brindisi, peraltro, è dell’1 dicembre. Si tratta della dichiarazione di morte presunta di Ylenia Carrisi, figlia di Al Bano e Romina Power, sparita nel nulla il 31 dicembre 1994, a New Orleans. (foto: fonte la rete)… Leggi tutto »



Ostuni: se lo stalker è il padre. Condannato a risarcire la figlia 40enne con diecimila euro Anche nove mesi di reclusione (pena sospesa) per l'anziano

sentenza
L’ha anche seguita fino al posto di lavoro, andando da Ostuni a Brindisi. Questa è una delle accuse che hanno portato oggi l’anziano alla condanna: nove mesi di reclusione, pena sospesa, e risarcimento di diecimila euro alla donna. Che è sua figlia, quarant’anni. Iniziò tutto, secondo l’accusa, con la separazione da parte della donna. Fine del matrimonio e nuovo legame, con un altro uomo. Cosa non accettata dal padre. Così, telefonate su telefonate, pedinamenti, e tutto il campionario dello stalking,… Leggi tutto »




Bisceglie: sentenza contro una multa per parcheggio a pagamento Sportello dei diritti: "L'ente non dimostra l'autorizzazione dell'ausiliario a contestare l'infrazione, multa da annullare"

segnalazione parcometro
Di seguito un comunicato diffuso da Giovanni D’Agata, responsabile dello Sportello dei diritti: Va annullato il verbale elevato sulle strisce blu senza l’esposizione del titolo di pagamento se a contestare l’infrazione è un ausiliario del traffico non abilitato. Di fronte alla contestazione del trasgressore è all’ente che tocca provare, nel giudizio di opposizione al verbale di accertamento, la dimostrazione della legittimità della nomina. Lo “Sportello dei Diritti” si era già interessato alla questione evidenziando l’interessante ordinanza 22867/14, pubblicata… Leggi tutto »

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Acquaviva delle Fonti: al pronto soccorso si porta il martello e aggredisce medici e infermieri Rotta anche una vetrata. Il 48enne è convinto di avere subìto un furto mentre era stato medicato. Arrestato e condannato per direttissima a otto mesi (pena sospesa)

martello ospedale
Il 48enne di Santeramo in Colle, già noto alle forze dell’ordine, è stato condannato a otto mesi di reclusione. Pena sospesa. Il giudice gliel’ha inflitta perché lo ha ritenuto responsabile dell’aggressione e dei danneggiamenti aggravati, nonché dell’interruzione di pubblico servizio, al pronto soccorso dell’ospedale “Miulli” di Acquaviva delle Fonti. Secondo l’accusa, l’uomo, convinto di avere subìto un furto mentre veniva visitato e medicato la notte prima, al pronto soccorso ci è poi tornato. Con un martello. E con una martellata… Leggi tutto »




Condannato un pastificio di Altamura: niente pubblicità per un anno Condanne fra uno e tre anni per 10 persone, pene sospese. Sentenza di primo grado. Accusa: percepiti illegittimamente 1,2 milioni di euro di finanziamento pubblico

sentenza
Sentenza di primo grado. Il pastificio Jesce di Altamura non potrà fare pubblicità per un anno. Dieci persone, fra amministratori e fornitori, sono state invece condannate a pene (sospese) fra uno e tre anni. La seconda sezione penale del tribunale di Bari ha così sentenziato, in merito all’accusa di illegittima percezione (fruendo di quanto previsto dalla legge 488/92) di un milione 200mila euro di finanziamento pubblico.… Leggi tutto »




Valeria, cioè Gino. Condannato a un anno un transessuale di Taurisano Per il giudice monocratico di Lecce valida la tesi dell'accusa, false generalità fornite ai poliziotti

sentenza
Sono Valeria. Ai poliziotti che otto anni fa gli chiesero le generalità per un controllo a Lecce, l’ora trentenne di Taurisano disse che si chiamava Valeria. In questura confermò di chiamarsi Valeria. Però, documenti alla mano, di Gino si trattava. E così, a conclusione del processo di primo grado, il giudice monocratico di Lecce ha condannato a un anno il transessuale, nome all’anagrafe Gino. L’avvocato ha preannunciato ricorso in appello. La tesi di Valeria è quella di aver comunicato l’identità… Leggi tutto »

Lecce: 36enne di Casarano condannato a nove anni per abusi sessuali sui nipotini Sentenza di primo grado, le vittime delle violenze risalenti a sei anni fa avevano 7, 5 e 4 anni

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Nove anni di reclusione. Questa la sentenza di primo grado nei confronti del trentaseienne di Casarano M.S, (riportiamo le iniziali perché familiare dei minori coinvolti nella vicenda). L’uomo ha violentato i nipotini che, all’epoca dei fatti, avevano 7 anni la bambina, 5 e 4 anni i maschietti. Si tratta dello zio paterno. Naturalmente ci sono altri due gradi di giudizio per questa vicenda. Fino alla primavera di sei anni fa, secondo l’accusa, sono andati avanti gli abusi. La sentenza ha… Leggi tutto »

Pensionati indotti a comprare bond Cirio, Parmalat e Argentina: il giudice di Bari condanna MpS La banca dovrà risarcire con 124mila euro la donna e gli eredi del marito

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Nel 2001 un ex geometra in pensione, 67enne, e sua moglie di 64 anni andarono in banca. Al Monte dei Paschi di Siena, filiale di Bari. La coppia di pugliesi fece l’investimenti: Cirio, Parmalat, bond argentini. Della serie: che mira. Il peggio. Centoventisettemila euro spesi. Il giudice civile di Bari ha ora condannato la banca che, per la tesi accusatoria, non aveva consegnato ai clienti il documento sui rischi che l’investimento avrebbe comportato. Documento che venne consegnato solo un anno… Leggi tutto »

Uno di Martina Franca, l’altro di Fasano: i killer di Canosa di Puglia In primo grado, Pietro Lamarra, martinese, condannato a 30 anni; per Giuseppe Lapadula, fasanese, 28 anni di reclusione. Secondo l'accusa dovevano uccidere un uomo, sbagliarono e ammazzarono la sua convivente

sentenza
Per l’omicidio della marocchina quarantenne Lakbira el Hayj, ieri sono stati condannati due uomini (qui la notizia da noi pubblicata ieri: https://www.noinotizie.it/29-10-2014/la-marocchina-uccisa-per-errore-a-canosa-di-puglia-due-condannati-vero-obiettivo-il-compagno/). Dunque, i killer di Canosa di Puglia, che ammazzarono la donna per errore il 30 aprile 2011, erano stati ingaggiati in valle d’Itria e dintorni “ampi”, perfino il Centroamerica. Questo è sentenziato in primo grado, ovvero ce ne sono ptenzialmente altri due per sancire se fossero definitivamente colpevoli o meno. Pietro Lamarra, 35enne, è di Martina Franca (ma… Leggi tutto »

La marocchina uccisa per errore a Canosa di Puglia: due condannati. Vero obiettivo, il compagno Pietro Lamarra a 30 anni di reclusione, Giuseppe Lapadula a 28. Si aggiungono a Nicola Dello Russo, condannato a 18 anni col rito abbreviato. Assolto il presunto mandante: il 72enne Pasquale Di Nunno, morto

sentenza
Per una questione di soldi (126mila euro) frutto ad attività illecite, il 72enne Pasquale Di Nunno volle vedere morto chi se ne era appropriato, Cosimo Damiano Pastore, 52 anni. Così Di Nunno assoldò tre sicari. Però venne uccisa la persona sbagliata, il 30 aprile 2011: Lakbira el Hayj, quarantenne marocchina, compagna di Pastore, illeso. Nella prima fase delle indagini, fu proprio lui a finire in carcere per un mese. Poi l’inchiesta prese un’altra direzione e portà agli arresti e al… Leggi tutto »

Castro, il crollo di gennaio 2009: sette condanne, sette assoluzioni In piazza Dante vennero giù le case

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Sentenza di primo grado in tribunale a Lecce per il crollo di Castro, quello in cui piazza Dante divenne un cumulo di macerie, il 31 gennaio 2009. Martino Antonio Ciriolo, Maria Rosaria Fedele, Marcello Baccaro, commercianti: per loro, condanne a due anni di reclusione; per Gabriele Fersini, commerciante, condanna a un anno e mezzo, Luigi Fersini, Antonio Fersini e Angelo Rizzo, progettisti e titolari delle imprese che eseguirono i lavori. Sette condannati, dunque, per il crollo in cui le case… Leggi tutto »

Lecce: anziano di Guagnano assolto in appello, era troppo ubriaco quando ammazzò il figlio Enzo Caretto, 72 anni, in primo grado era stato condannato a trent'anni di reclusione. Il figlio ucciso con una coltellata, voleva difendere madre e sorella disabile dalla furia del padre in preda all'alcool

sentenza
Due anni fa, Enzo Caretto, oggi 72enne, ammazzò il figlio di 32 anni al culmine di una lite. La vittima della coltellata del padre, voleva difendere dalla furia del genitore in preda all’alcool (secondo l’accusa) la madre e la sorella disabile. In primo grado, Enzo Caretto, di Guagnano, venne condannato a trent’anni di reclusione. In Appello, a Lecce, Enzo Caretto è stato assolto: troppo ubriaco, quindi incapace di intendere e di volere.… Leggi tutto »

Lecce: annullata cartella Tarsu da 86mila euro La commissione tributaria ha applicato la sentenza del Tar: illegittimo il regolamento comunale

sentenza
Di seguito un comunicato diffuso da Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti: Con l’interessante sentenza 3276/1/14 della CTP di Lecce, comunicata il 14.10.2014, in accoglimento del ricorso presentato dall’avvocato Maurizio Villani il 25/01/2013, ha totalmente annullato la cartella di pagamento TARSU anno 2011 per l’esorbitante importo di € 86.299,88, notificata il 26/11/2012 al Costa Brada S.r.l.La sentenza, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti“, è importante perché ritiene nulla la richiesta di pagamento TARSU fondata su… Leggi tutto »

Brindisi: una morta e due feriti, condannato a quattro anni l’automobilista Nel giugno 2011 morì Giorgia Zuccaro. Aveva 29 anni. Giuseppe Lonoce ritenuto ubriaco e drogato

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Nel giugno del 2011 un automobilista, che stando agli esami successivi venne considerato in stato di alterazione psicofisica da alcool e stupefacenti, perse il controllo della macchina che si schiantò contro un muro. Però l’impatto provocò anche due feriti e morì la persona che era accanto al guidatore. Giorgia Zuccaro aveva 29 anni, il conducente Giuseppe Lonoce (33enne) è stato condannato dal giudice monocratico di Brindisi, in primo grado, a quattro anni di reclusione.… Leggi tutto »

Lecce: grattino scaduto, il giudice di pace annulla la multa Va chiesto solo il pagamento del tempo residuale, la sanzione solo a chi non ha pagato per niente

sentenza
“Le aree di parcheggio a pagamento non prevedono il rinnovo del ticket alla scadenza del tempo pagato. Può e deve essere richiesto il pagamento per il tempo residuale non pagato, che è diverso dalla sanzione per omesso pagamento”. Così ha scritto il giudice di pace di Lecce che ha annullato la multa. L’aveva subita un automobilista che aveva parcheggiato l’auto ma che si è visto applicare la sanzione perché, scaduto il periodo di copertura del grattino, non ne aveva messo… Leggi tutto »

Bari, presunte collusioni con il cassiere della mala: direttori di banca e avvocati assolti perché il fatto non sussiste Decisione del giudice per l'udienza preliminare

sentenza
Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Bari, Sergio Di Paola, ha assolto perché il fatto non sussiste gli avvocati baresi Gianni Di Cagno, Giacomo Porcelli e Onofrio Sisto e altre nove persone. Tutti imputati, con rito abbreviato, nel procedimento che riguarda anche ex amministratori e professionisti. Secondo l’accusa avrebbero avuto contatti con l’imprenditore (nel frattempo deceduto) Labellarte, ritenuto dagli inquirenti cassiere del clan Parisi. La vicenda-chiave del processo è la realizzazione di un campus universitario. Primo commento all’assoluzione,… Leggi tutto »

L’omicidio di San Cesario: condannato a venti anni di carcere Lorenzo Arseni uccise Gianfranco Zuccaro il 7 luglio dell'anno scorso. Altri cinque condannati per favoreggiamento della latitanza

sentenza
Lorenzo Arseni è stato condannato a venti anni di reclusione. Il 48enne di San Cesario è stato riconosciuto colpevole di omicidio, al termine del processo di primo grado a Lecce. Venne ammazzato, il 7 luglio 2013, a San Cesario, il bodyguard Gianfranco Zuccaro. Le telecamere del bar nella piazza centrale del paese ripresero l’assassinio. Di stampo mafioso ma non premeditato, stando alla condanna che è più lieve rispetto alla richiesta di ergastolo avanzata dal pubblico ministero Roberta Licci. Altri cinque… Leggi tutto »

“Inaudita violenza”, le parole del procuratore: per i quattro cuccioli bruciati c’è un condannato La sentenza a Taranto. Un anno a Franco Brancone, 60enne di Leporano

tribunale taranto
Furono gli animalisti a denunciare Franco Brancone, oggi sessantenne. Lui, secondo quella denuncia, bruciò i cuccioli che dagli animalisti appunto, erano stati provvisoriamente sistemati in un casolare, per proteggerli, in quanto abbandonati. Quella denuncia, poi, è stata condotta dal procuratore in persona: Franco Sebastio, nella sua requisitoria in tribunale a Taranto, ha parlato di inaudita violenza. E Franco Biancone, proprietario del fondo agricolo a Leporano (lì avvenne la morte atroce dei cagnolini) è stato condannato: a un anno. Sentenza di… Leggi tutto »

Martina Franca: il contenzioso come una guerra, le motivazioni della sentenza per via Trento Il processo a un ex dirigente del Comune

sentenza
Lo straicio delle motivazioni, che riportiamo in seguito, ci è fornito da una parte. Si badi alla terminologia, usata dai giudici, per motivare la condanna all’ex dirigente del Comune di Martina Franca nel caso di via Trento: “la persecuzione veniva messa in atto con una vera e propria opera a carattere militare che avrebbe comportato la eliminazione dei Lucarella”. Più che un contenzioso, questo pare il racconto di una guerra.… Leggi tutto »