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Monopoli: oggi l’assemblea regionale dei comitati che si oppongono alle trivellazioni nel mare della Puglia Adriatico e Ionio assediati dalle ipotesi di ispezioni sismiche da parte delle compagnie petrolifere con l'autorizzazione del governo italiano. La Regione dice no

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Alle 17,30 nella sala Topputi della parrocchia Santa Maria del Carmine, a Monopoli, l’assemblea generale. I comitati che si oppongono alle trivellazioni nel mare pugliese alla ricerca del petrolio, si incontrano in riva all’Adriatico che è particolarmente a rischio, da questo punto di vista, come lo Ionio. Il mare pugliese assediato dalle ipotesi di trivellazioni, con le autorizzazioni, oltretutto, da parte del governo alle compagnie petrolifere. La Regione Puglia, con una delibera della giunta, ha dato il via alla procedura del ricorso contro la decisione governativa. Di seguito uno stralcio del comunicato, già da noi pubblicato, da parte del comitato organizzatore della riunione odierna:

Logocomitato250pxIl Comitato “No Petrolio, Sì Energie Rinnovabili”, durante l’incontro spontaneo che si è tenuto a Monopoli il 14 giugno scorso sul lungomare di Monopoli, presenti diverse associazioni del barese e del brindisino, è stato incaricato della semplice organizzazione dell’incontro in oggetto.
Ferrea volontà di questo incontro è:
gestire l’emergenza legata ai nuovi permessi rilasciati dal Ministero dell’Ambiente
mettere le basi per la nascita di un coordinamento regionale sempre più coeso, in grado di affrontare la questione energetica in chiave politica e comunicativa (Sblocca Italia, normativa europea, rapporti con i Paesi transfrontalieri)
Mai come in questo momento, è indispensabile l’unità dei territori: i comitati, i movimenti rivendicano la propria totale libertà di determinazione e di iniziativa, ma senza dimenticare che l’interlocuzione con la politica e le istituzioni è aspetto fondamentale di questa battaglia.
Ogni tentativo teso a indebolire il fronte nascente, ed unitario, dei territori rischia di essere un favore alle multinazionali del petrolio e alle scelte folli di un Governo che ha definito gli idrocarburi una risorsa strategica per la politica energetica del Paese.




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