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Villa Castelli: secondo l’accusa ha detto “dammi i soldi o spacco tutto”. Tentata estorsione a un prete, un arrestato Il parroco era stato derubato del mixer da utilizzare in chiesa

carabinieri

Di seguito alcuni comunicati diffusi dai carabinieri:

Ruba il mixer dell’impianto stereo della chiesa e poi tenta di estorcere soldi al parroco. È successo ieri a Villa Castelli nella chiesa di San Vincenzo de Paoli. TURRISI Roberto, 43enne del luogo, vecchia conoscenza delle Forze di Polizia, ha affrontato di brutto muso il viceparroco della chiesa. “Datemi i soldi, altrimenti adesso spacco tutto”. Con questa perentoria intimazione il malvivente ha cercato di estorcere la somma di 20 euro al religioso per restituire il mixer rubato due giorni prima.

Il prete, fortemente intimorito dall’atteggiamento agitato e aggressivo del malfattore, riusciva comunque con un pretesto ad allontanarsi  momentaneamente e richiedere telefonicamente l’intervento della locale Stazione Carabinieri. Pochi istanti prima che la pattuglia dell’Arma giungesse sul posto, il TURRISI abbandonava la refurtiva e fuggiva via.

Le immediate ricerche consentivano di rintracciare poco dopo il malfattore all’interno di un bar del centro cittadino. I militari lo bloccavano dichiarandolo in arresto. All’interno di uno zaino che aveva con sé, si rinveniva un tagliacarte con punta acuminata a forma di “pugnale”, con una lama di 11 cm.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale di Brindisi, a disposizione della Autorità Giudiziaria.

Dovrà ora rispondere di tentata estorsione, furto aggravato e porto di armi.

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I carabinieri della stazione di Oria hanno eseguito un ordine di esecuzione emesso dalla Procura della Repubblica di Taranto nei confronti di CERA Giuseppe, classe 1954 del posto.

L’uomo deve espiare la pena di 1 anno e 8 mesi di reclusione per il reato di furto aggravato, commesso a Manduria (TA) l’11 maggio 2010.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, Dopo le formalità di rito CERA Giuseppe è stato posto alla detenzione domiciliare presso la sua abitazione.




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