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Taranto: tentata estorsione, arresto

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Di seguito un comunicato diffuso dai carabinieri:

Da giorni era vessato da continue minacce estorsive da parte di un anonimo soggetto che gli chiedeva 30.000 euro, pena l’incendio della propria abitazione o la collocazione di un ordigno esplosivo in zone da egli frequentate. Si tratta di un imprenditore tarantino che preso il coraggio a due mani, lasciandosi andare in una confessione ad un amico carabiniere, ha raccontato i brutti momenti che stava vivendo.

La trattativa, dapprima per missive anonime e successivamente per telefono, è andata avanti per giorni e chi taglieggiava l’imprenditore dava dimostrazione di conoscere molto bene la propria vittima.

Gli concedeva una telefonata al giorno, chiara ma di poche parole: “paga e non fare scherzi altrimenti ci faremo male tutti”, sino al giorno dell’appuntamento: ieri, dopo che l’anonimo si era già assicurato che l’imprenditore avesse prelevato dalla propria banca la somma richiesta, a bruciapelo gli fissa l’appuntamento per la consegna. Una zona della città aperta di facile monitoraggio per chi doveva ritirare il pacco, ma non per chi avrebbe voluto organizzare un appostamento.

La vittima nel colloquio con il suo amico carabiniere, racconta che il suo taglieggiatore vuole i soldi entro la mattinata. In tempi record si organizza un servizio di pedinamento della stessa vittima per seguirne ogni passo che da quel momento poteva risultare decisivo.

L’imprenditore non sa cosa c’è intorno, ma percepisce un clima rassicurante.

Durante la mattinata i militari, tutti in abiti borghesi e a bordo di autovetture civetta, pedinano la vittima senza perderla di vista un secondo. A un certo punto, la stessa con la propria autovettura si dirige repentinamente verso una zona della città, precisamente il Palamazzola. È lì che si ferma, i carabinieri lo seguono celandosi nei vari anfratti, chi a piedi, chi in auto. L’imprenditore parla al telefono e sta conversando con il suo taglieggiatore, lo si capisce dall’animosità dei gesti. Con sé ha un pacco, si avvicina a una grande fontana che si trova all’interno del parco archeologico, lo lascia sul muretto e si allontana repentinamente. In pochi secondi un individuo si avvicina con uno scooter sbucando dal nulla, tenta di afferrare l’involucro, ma scatta la trappola. I carabinieri tutti appostati escono dai vari nascondigli e nel mezzo dei giardini, ove vi era altra gente che lavorava o passeggiava, intimano l’alt tentando di bloccare il soggetto, che nel frattempo non fa in tempo ad afferrare il pacco tentando la fuga. Fuga breve poiché l’articolato dispositivo messo in atto lo blocca nei pressi della sua abitazione.

È così che i carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taranto hanno arrestato per estorsione un incensurato tarantino 48enne commerciante. Lo stesso, su disposizioni della dott.ssa Lucia Isceri, PM di turno, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.




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