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Puglia, 1103 attualmente positivi a test corona virus su centomila abitanti: parametri in peggioramento Rapporto Gimbe

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Di Francesco Santoro:

Aumenta in Puglia il numero degli attualmente positivi al Coronavirus per 100mila abitanti: sono 1.103 (numero record), con una variazione dei nuovi casi del 15,7 per cento. E sale vertiginosamente la pressione sulle strutture sanitarie. La percentuale dei posti letto occupati dagli ammalati Covid in area medica è del 49 per cento (era del 43 per cento sette giorni fa) e anche il dato delle terapie intensive è in crescita: 39 per cento, ben cinque punti in più rispetto all’ultimo rilevamento. Dal report settimanale della Fondazione Gimbe non giungono segnali confortanti sull’evoluzione della pandemia.
«Nella maggior parte delle regioni che erano in zona rossa o arancione o avevano comunque attuato rigorose restrizioni mirate, la variazione percentuale dei nuovi casi è in riduzione: Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Marche, Molise, province autonome di Bolzano e Trento, Umbria- affermano gli esperti dell’organismo indipendente-. Viceversa, lo stesso dato è in aumento in Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia, Valle d’Aosta e Veneto, che 3 settimane fa erano in area gialla o bianca».
Quanto alla campagna di vaccinazione, nonostante la terra degli ulivi sia tra le regioni virtuose (è stato somministrato l’88,8 per cento delle dosi disponibili), tutto procede a rilento a causa della ormai nota carenza di siero in tutta l’Unione europea. Secondo Gimbe, la percentuale della popolazione che ha completato l’intero ciclo è del 3,8 per cento; il 14,4 per cento degli ultraottantenni ha ricevuto sia la prima che la seconda dose del vaccino e il 34,3 per cento solo una.
«Nel discorso di ieri in Parlamento –commenta il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta – il presidente del Consiglio Draghi ha auspicato di procedere, compatibilmente con la situazione epidemiologica, con un piano di graduali riaperture già dopo le festività pasquali, mettendo al primo posto la scuola. Tuttavia, per mettere fine all’estenuante stop & go degli ultimi mesi serve un piano strategico per guidare le riaperture con priorità basate su criteri espliciti, che tengano conto della probabilità di contagio e dell’impatto economico e sociale. Ma soprattutto, un piano guidato dalla consapevolezza che, nell’impossibilità di piegare la curva dei casi positivi per riprendere il tracciamento, questa tende inesorabilmente a risalire non appena si allentano le misure. E che senza un adeguata copertura di persone fragili vaccinate tornano a riempirsi gli ospedali e ad aumentare i decessi».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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