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Taglio delle tasse, le ipotesi Irpef, Irap o altro

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Di Martino Abbracciavento:

Taglio delle tasse, il governo deciso ad intervenire su Irpef e Irap.
Su 8 miliardi a disposizione per il taglio del cuneo fiscale, 2 miliardi dovrebbero andare al taglio dell’Irap mentre i restanti 6 miliardi serviranno a ridurre la pressione sui redditi delle persone fisiche, ritoccando le aliquote.

Si ipotizza sia un ritocco dell’aliquota del 38%, sia a quella del 27%. L’idea sarebbe quella di far scendere dal 38 al 37% il prelievo su chi guadagna tra 28 e 55 mila euro che andrebbe a costare circa 1 miliardo. Mentre far scendere di un punto lo scaglione che oggi versa il 27% (15-28 mila euro di reddito) che andrebbe a costare circa 2 miliardi.

L’intervento sulle aliquote avvantaggerebbe anche le pensioni con una tassazione più bassa. In ballo anche l’adeguamento di 22 milioni di assegni previdenziali all’inflazione: la cosiddetta perequazione che dovrebbe portare fino a 126 euro in più l’anno nelle tasche dei pensionati.

Parallelamente, si dovrebbe prevedere una modifica del sistema delle detrazioni. In questo caso le opzioni sono almeno due riferite a due distinte platee di contribuenti.

Per l’Irap, intervento punterebbe ad esonerare le imprese più piccole, con due ipotesi: uno a favore di persone e ditte individuali oppure, in alternativa, fissare una soglia di produzione al di sotto della quale applicare il taglio a prescindere dalla natura giuridica dell’impresa.

Sul fronte emendamenti, sono già oltre 900 quelli presentati al decreto legge sul fisco e più di 300 quelli segnalati dai partiti.

La Lega mira a reintrodurre la flat tax per compensi e ricavi tra i 65mila e i 100mila euro.

I cinque stelle chiedono che il Superbonus al 110% sia esteso a tutto il 2022 per le abitazioni unifamiliari, accantonando il parametro Isee. Il M5s ha inoltre lanciato l’ipotesi di “easy tax”, uno scivolo di due anni per chi esce dal regime forfettario superando i 65mila euro di reddito.

Il Pd vorrebbe togliere la Tari per le basiliche di San Giovanni in Laterano, di Santa Maria Maggiore, di San Paolo e altri edifici della Chiesa a Roma.

Tra le richieste di Italia Viva, la riscossione della Tari per gli enti locali attraverso la bolletta dell’energia elettrica.




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