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Brindisi: incendio a un negozio di fiori, sospeso un postino Marco Schirinzi, 57enne residente a Cellino San Marco, coinvolto nell'inchiesta sull'attentato di novembre

polizia

A novembre, un negozio di fiori nei pressi del cimitero di Brindisi venne dato alle fiamme. Ci furono, in seguito alle indagini, cinque ordinanze di custodia cautelare. Oggi è la volta della sesta e riguarda un postino. Di seguito il comunicato diffuso dalla polizia:

Notificata dalla digos un’ordinanza di applicazione di misura coercitiva
al sesto indagato

Sospeso dalle funzioni il postino coinvolto nella vicenda estorsiva del chiosco comunale

Personale della DIGOS della Questura di Brindisi ha notificato un’Ordinanza di Applicazione di Misura Coercitiva emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Lecce Dr.ssa De Benedictis su richiesta del Sostituto Procuratore presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce Dr. Alberto Santacatterina a carico di :

SCHIRINZI MARCO detto “GENNARO” nato a Brindisi il 30.7.1957 e residente a Cellino San Marco (BR), dipendente delle Poste Italiane con sede in Brindisi.

Il provvedimento coercitivo fa seguito alle esecuzioni di cinque Ordinanze di Custodia Cautelare in carcere a carico del gruppo di riferimento del BORROMEO Donato, ritenuto esponente della SACRA CORONA UNITA.

Il provvedimento coercitivo giunge alla conclusione delle indagini svolte dalla DIGOS da cui emergeva la precisa volontà del gruppo criminale già oggetto di misura custodiale di appropriarsi dell’attività commerciale esercitata all’interno di locali di proprietà del Comune di Brindisi e concessi in locazione a privati.

L’attività di intermediazione effettuata dal gruppo criminale presso la componente mesagnese della SACRA CORONA UNITA aveva ingenerato negli indagati la convinzione di essersi ormai appropriati della citata attività commerciale.

In tal modo, gli indagati, alimentavano intorno alla BISSANTE un clima di intimidazione e soggezione al fine di farsi da lei consegnare i documenti rilasciati dal Comune di Brindisi, ritenuti necessari per stipulare l’atto di cessione dell’attività al pluripregiudicato BORROMEO Donato.

Le indagini condotte dalla DIGOS permettevano di ricostruire nel dettaglio la vicenda relativa alla sottrazione ed all’occultamento di una lettera raccomandata inviata in data 30.5.2014 da FORTE Giuseppe a BISSANTE Stefania.

Gli accertamenti eseguiti presso gli Uffici centrali delle Poste Italiane ripercorrevano l’iter seguito dalla raccomandata accertando in tal modo come lo SCHIRINZI si fosse appropriato indebitamente della citata raccomandata prelevandola in violazione dei criteri di assegnazione stabiliti dai regolamenti delle Poste Italiane.

Durante l’attività di indagine, gli investigatori della DIGOS, utilizzando un escamotage, facevano trasmettere all’indirizzo della vittima BISSANTE Stefania, una lettera raccomandata contenente solo un foglio bianco.

I numerosi servizi di osservazione, di pedinamento ed appostamento effettuati dagli investigatori, consentivano di assistere alla sottrazione della corrispondenza da parte del BORROMEO e della LORENZO, che con l’apposizione della firma apocrifa della BISSANTE e grazie alla complicità del postino SCHIRINZI Marco, si impossessavano della raccomandata postale.

Le successive verifiche effettuate presso il sito delle POSTE ITALIANE SPA facevano, tuttavia, registrare l’avvenuta consegna al destinatario.

L’incessante attività di riscontro investigativo effettuata dalla DIGOS veniva supportata da un’attenta ricognizione dei luoghi dove gli indagati si erano incontrati per la sottrazione della corrispondenza dove, dopo aver scoperto di essere stati ingannati dalle loro vittime, si disfacevano della busta della raccomandata.

Il successivo e minuzioso sopralluogo del percorso effettuato dall’autovettura in uso agli indagati permetteva di rinvenire e sottoporre a sequestro la busta per lettera con i riferimenti della Raccomandata postale Nr. 14969423891-0 del 30.05.2014 indirizzata alla BISSANTE Stefania.

La bontà delle attività investigative condotte dalla DIGOS veniva ampiamente supportata dalle dichiarazioni rese in sede di interrogatorio davanti al G.I.P. da BORROMEO Donato e LORENZO Serena che effettivamente dichiaravano di aver sottratto la raccomandata, apponendo una firma falsa, con la compiacente collaborazione del portalettere.

Ulteriore e definitiva conferma si aveva dalle stesse dichiarazioni dello SCHIRINZI il quale, anch’egli in sede di interrogatorio davanti al G.I.P., ammetteva di aver consegnato la lettera al BORROMEO e di avergli consentito di firmare il registro della ricezione, pur essendo a conoscenza della caratura criminale nell’ambito della frangia brindisina della SACRA CORONA UNITA.

Alla luce delle emergenze investigative e dell’ingente mole di elementi acquisiti nel corso delle indagini condotte dalla DIGOS nonché l’evidente pericolo di reiterazione di analoghe condotte criminali testimoniate dal fatto che lo SCHIRINZI non avesse esitato a sfruttare la propria funzione di postino per favorire il BORROMEO, mancando così al suo dovere di incaricato di pubblico servizio, veniva emessa la Misura Interdittiva della Sospensione dall’esercizio di pubblico servizio svolto dal predetto per 30 giorni.

Il predetto risulta indagato unitamente al pluripregiudicato BORROMEO Donato e a LORENZO Serena per i reati di seguito evidenziati :

1. Artt. 110, 61 n.2 e 11 quater, 616 e 619 c.p. e 7 D. Lgs. 152/1991 perché, in concorso tra di loro ed ai fine di commettere il delitto di cui al capo a), sottraevano ed occultavano, al fine di prenderne cognizione, la raccomandata n. 14969423891-0 del 30.5.2014 inviata da FORTE Giuseppe a BISSANTE Stefania. In particolare SCHIRINZI Marco, dipendente di Poste Italiane spa, prelevava – in violazione dei criteri di assegnazione – la predetta missiva e la consegnava a LORENZO Serena e BORROMEO Donato che se ne appropriavano e la occultavano dopo aver preso conoscenza del contenuto. Con l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando della qualità di addetto al servizio delle poste di SCHIRINZI. Con l’aggravante di cui all’art. 61 n. 11 quater c.p., per aver commesso il fatto BORROMEO Donato nel periodo in cui era sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, disposta con ordinanza n. 127/2014 del Tribunale di Sorveglianza di Lecce. Con l’aggravante di cui all’art. 7 D. Lgs. 152/1991 per aver compiuto il fatto al fine di agevolare l’organizzazione criminale cui BORROMEO Donato appartiene, attivandosi per far conseguire alla stessa un incremento delle proprie attività e del proprio patrimonio illecito.

2. Artt. 110, 61 nn.2 e 11 quater, 479 c.p. e 7 D.Lgs. 152/1991 perché, al fine di
commettere il fatto dì cui al capo che precede e procurarsene l’impunità, in concorso tra di loro e con le condotte descritte al capo che precede apponevano o facevano apporre falsamente la firma di BISSANTE Stefania sul modulo di ricezione della raccomandata n. 14969423891r0 del 30.5.2014 inviatale da FORTE Giuseppe, attestando così falsamente fatti dei quali l’atto era destinato a provare la verità. Con l’aggravante di cui all’art. 7 D. Lgs. 152/1991 per aver compiuto il fatto al fine di agevolare l’organizzazione criminale cui BORROMEO Donato appartiene, attivandosi per far conseguire alla stessa un incremento delle proprie attività e del proprio patrimonio illecito. Con l’aggravante di cui all’art. 61 n. 11 quater c.p., per aver commesso il fatto BORROMEO Donato nel periodo in cui era sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare, disposta con ordinanza n. 127/2014 del Tribunale di Sorveglianza di Lecce.
IL DIRIGENTE LA DIGOS
( Dr. Vincenzo Zingaro )

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