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“La crisi generata dalla pandemia ha avuto pesanti ripercussioni sull’economia pugliese”, rapporto Banca d’Italia Presentato oggi sulla situazione economica in Puglia

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Di Francesco Santoro:

La crisi generata dalla pandemia da Covid-19 ha avuto pesanti ripercussioni sull’economia pugliese. È quanto emerge dal rapporto di Banca d’Italia che ha sviluppato un indicatore trimestrale delle economie regionali. Stando agli esperti di Palazzo Koch, l’economia della Puglia nel 2020 ha subìto una contrazione di circa otto punti percentuali e comunque in misura più contenuta rispetto alla media nazionale.
Riflettori puntati sulle attività produttive: nell’industria il valore aggiunto si è contratto del 10,7% con vendite in forte calo in quasi tutti i comparti. Bilancio negativo per il siderurgico, ovvero l’ex Ilva di Taranto. Ridotte le esportazioni (-9,4 per cento a prezzi correnti), ma «la dinamica- fa sapere Bankitalia- è migliorata alla fine dello scorso anno». Anche la compravendita della costruzioni ha fatto registrare un forte calo nel primo semestre del 2020 (-23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente); più contenuta, invece, la perdita nel settore dei servizi (-7,9%). Dati particolarmente negativi per il turismo e la ristorazione in termini di presenze (-34,4%), nonostante il parziale recupero della scorsa estate riconducibile più che altro alla presenza di avventori italiani. Il Covid non ha risparmiato nemmeno l’agricoltura il cui valore aggiunto è diminuito di sette punti percentuali.
Quanto al mercato del lavoro, invece, la crisi cagionata dalla diffusione dell’infezione ha provocato «un sensibile calo delle ore lavorate (-10,2%) e della partecipazione. La riduzione dell’occupazione è stata invece mitigata dai provvedimenti legislativi sul blocco dei licenziamenti: nel 2020 il numero di occupati si è ridotto di circa 13.000 unità (-1,0%; -2,0% in Italia), interrompendo la fase di espansione cominciata in regione a partire dal 2015», si legge in una nota di Bankitalia. Nel 2020 ridotti dell’1,4% il reddito disponibile delle famiglie (dato inferiore a quello nazionale) e i consumi (-11,5%). Aumentata la disuguaglianza del reddito da lavoro, «che nel 2020 ha raggiunto livelli superiori a quelli toccati a seguito della crisi del debito sovrano. Si è registrata, inoltre, una crescita degli individui in nuclei particolarmente esposti al rischio occupazionale».
Secondo Banca d’Italia, infine, crescono le risorse complessive a disposizione degli enti locali, grazie a maggiori trasferimenti statali. «Tali entrate, insieme a stanziamenti di risorse proprie della Regione e alla riprogrammazione dei fondi comunitari, hanno consentito un sensibile incremento della spesa (12,5% a fronte dell’1,7% della media nazionale) – fa sapere Bankitalia-. L’aumento è stato sostenuto soprattutto dalla spesa della Regione (16,6% a fronte del 2,8% della media nazionale). In Puglia l’ammontare dei fondi europei riprogrammati in chiave anti Covid è stato pari a 186 euro pro capite, un dato in linea rispetto al Mezzogiorno, ma nettamente superiore all’Italia (107 euro)».

Economie Regionali giugno 2021- Puglia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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