Carlo Azeglio Ciampi, decimo presidente della Repubblica italiana, è morto oggi. Aveva 95 anni. Era nato a Livorno il 9 dicembre 1920, era stato partigiano e combattente in prima linea contro i nazifascisti. Aveva svolto da sempre ruoli istituzionali, nel dopoguerra, in Banca d’Italia fino a divenirne governatore. Poi ministro, poi presidente del Consiglio e poi, il 13 maggio 1999, l’elezione alla presidenza della Repubblica italiana. Al primo scrutinio, con 707 voti su 1010 votanti.
Uno fra i più amati in assoluto, il capo dello Stato che, giusto per dire della vicinanza concreta alle questioni popolari (e con lui lo era la signora Franca) andò anche a vedere una partita di calcio del suo Livorno tornato in serie A dopo mezzo secolo, uno che fece molto per le istituzioni nazionali, a partire dai simboli: bandiera e inno. Il 29 e il 30 giugno 1999, sei settimane dopo l’inizio del suo settennato presidenziale, fu in visita in Puglia, fra Bari (consiglio regionale) Brindisi, Lecce e il centro “Regina Pacis” di San Foca di Melendugno (foto a sinistra, fonte presidenza della Repubblica). Il 18 maggio 2001 fu in visita a Taranto (foto a destra, fonte presidenza della Repubblica).
Ci lascia il presidente con cui l’Italia ha varcato la soglia del nuovo millennio e che ha rappresentato, con il prestigio riconosciuto a pochi altri nella storia repubblicana, il nostro Paese nel mondo.