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Elezioni: chissà in quanti hanno aspettato questo momento. Il titolo del Manifesto Dopo la sconfitta del Pd in molte realtà, anche pugliesi (grave il risultato di Cerignola) ma soprattutto ad Arezzo e nelle altre città toscane e, in particolare, a Venezia

stai serenissimo

stai serenissimoIl titolista del Manifesto è, per chi fa questo mestiere e anche per i lettori (anche non di quel giornale) una sorta di mito. Perché ha una capacità sarcastica fuori dal comune e la abbina a un senso della sintesi di primissimo ordine. Dopo avere fatto un titolo anche piuttosto scioccante il giorno dopo l’elezione di papa Ratzinger ormai dieci anni fa (“Il pastore tedesco”) e dopo tanti e tanti altri titoli, oggi ecco un’altra perla. Matteo Renzi, segretario nazionale del partito democratico, è anche presidente del Consiglio e nei giorni immediatamente precedenti all’accantonamento di Enrico Letta, gli diceva “stai sereno”, cosa che è diventato un tormentone. Stai sereno e gli ha fatto le scarpe, ovvero quelle due parole, oggi come oggi, sono sinonimo di fregatura. Chissà in quanti, anche del suo partito, hanno aspettato un momento del genere: un’occasionissima, da non perdere, la sconfitta del Pd di Renzi in città anche importanti per quel partito (in Puglia è grave il risultato di Cerignola, per esempio) vedi Arezzo, città del ministro Boschi, vedi gli altri due centri della Toscana in cui si è votato al ballottaggio domenica, vedi la Sicilia con Gela e Augusta oggi “targate” M5S ed Enna. Vedi, soprattutto, in ambito nazionale, Venezia. La Serenissima. Torniamo al titolo del Manifesto: secondo voi, il titolista, si faceva scappare un’occasione del genere?




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