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Matera 2019, Fronte della cultura e i Ferri di Pietro Consagea L'iter

CONSAGRA

Di Nino Sangerardi:

“Dal 21 settembre 2018 al 31 maggio 2019 saranno esposte lungo un percorso filologico, nei Rioni Sassi e sul Parco Belvedere, le 11 sculture in ferro dell’artista Pietro Consagra”.
Parole che brillano nell’incarto,datato 5 maggio 2018, del Consiglio di amministrazione della Fondazione Matera-Basilicata 2019.
E’ stato possibile,al dieci dicembre 2019, ammirare le opere create da Consagra nel 1978? Non è dato sapere.
L’iniziativa rientra nel progetto denominato “Fronte della Cultura”,finanziato con 550 mila euro dalla Regione Basilicata,da realizzare nel periodo luglio 2018-dicembre 2019.
Evento ideato dalle ditte romane Artis snc e GMG Progetto Cultura,in precedenza titolato “100% Arte. I Ferri di Consagra e i 100 Km d’Arte in Basilicata”.
Artis chi è? Lavora nel campo dell’arte,prima come società di conservazione e restauro,ultimamente si occupa di progetti culturali legati all’arte moderna e contemporanea. Cinque anni fa avvia la collaborazione con Fintecna spa il cui azionista unico,nel 2012, è diventato la Cassa Depositi e Prestiti sborsando al Ministero delle Finanze 2,3 miliardi di euro. A sostegno di Artis sopraggiunge il gruppo di ricerca GMG Progetto Cultura.
La finalità del sodalizio è “ riportare l’arte al centro della vita quotidiana,delle strategie d’impresa,nella comunicazione e nello sviluppo delle soluzioni innovative”.
Perché presidente,assessori della Regione e i vertici della Fondazione Matera 2019 scelgono le due aziende di Roma?
Ecco : hanno elaborato e inviato all’Ente regionale la proposta, sono specialisti nel valorizzare patrimoni artistici, operatori di educazione sociale attraverso mostre e formazione aziendale e pubblicazioni, accreditati,tra l’altro, presso Fondo edifici di culto,Ministero Interno,Circolo Ufficiali,complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande,Fondazione Sinisgalli,Maker faire Rome 2017.
Luoghi di svolgimento delle attività? Matera e Potenza.
I lavori di Consagra,attualmente esposti presso la Rossigni Art Site di Brioso provincia di Monza,ritornano a Matera dopo 40 anni
per “ permettere una riflessione sul nuovo ruolo della città Capitale della cultura oltre il 2019”.
Dal 21 luglio 2019 al 31 dicembre 2019 si terrà l’avvenimento Sud Lux e tra il 2018 e il 2019 ben 10 tavole rotonde sul tema “ La Carta europea di Matera”.
Un pugno di ex braccianti locali iscritti all’Università della Terza Età rammentano lo scritto ”Lettera agli Amici di Matera” che Pietro Consagra pubblicò a fine anni Settanta : “ I Sassi vanno considerati come opera d’arte in sé e come fantastico modo di vivere con l’oggetto. Affidare il progetto di una nuova vita all’immaginazione libera degli scultori significa pensare la città non semplicemente come destinazione ma come materia e motore della creazione artistica, restituendo a Matera antica voce e memoria,futuro attraverso le opere solidali di chi nei giardini di pietra aveva riconosciuto una ricchezza da svelare e non un patrimonio da sfruttare ad ogni costo…Una città come opera d’arte deve essere restaurata nella sua stessa tipologia storica. Dalle antiche civiltà fino al secolo scorso si è costruito sempre con gli stessi criteri di gravità e incastri mentre con le strutture in ferro e con il cemento armato è stata realizzata la più grande trasformazione del costruire. I due sistemi del passato e del presente non si possono incastrare nelle integrazioni del tessuto urbano senza corruzione espressiva. Nelle integrazioni realizzate dall’architettura attuale tutti i centri storici sono stati rovinati allo stesso modo…Bisogna difendere i Sassi da restauri inadeguati…”.

I cinquecentocinquanta mila euro verranno spesi in questo modo :

-Ferri di Consagra : curatela artistica 40 mila euro,installazioni artistiche 110 mila,mostra documentaria 42 mila,allestimento mostra 6 mila,ricerca documentale 38 mila

-Carta di Matera : curatela artistica 20 mila euro,dieci tavole rotonde 60 mila,catalogo 28 mila

-Sud Lux: curatela artistica 35 mila euro,installazioni artistiche 70 mila,lavori tracciato 60 mila,totem e proiettori 30 mila,spese di trasporto 35 mila

-spese generali : assicurazioni varie 10 mila euro,amministrazione 10 mila euro.

Strano, in Matera dal 2014 capitale europea della cultura (e in Basilicata) non c’è un sodalizio pubblico o privato in grado di organizzare e gestire una più o meno elementare mostra artistica.
A proposito di Pietro Consagra forse è utile riportare quanto vergato dal critico d’arte Giuseppe Appella nel libro “ L’arte del Novecento in Basilicata,da Joseph Stella a Giacinto Cerone,1896-2004”.
Si legge : “Il 18 giugno 1978, si inaugura a Matera la mostra,stimolante e provocatoria,di Pietro Consagra : 11 grandi sculture in ferro,appositamente preparate,dopo molteplici sopralluoghi,collocate tra il Sasso Caveoso,il Sasso Barisano e il Piazzale Belvedere,e una selezione antologica di sculture e disegni esposti a La Scaletta costituiscono la più importante iniziativa culturale mai realizzata in Lucania.Per l’occasione Vanni Schewiller pubblica il volumetto Consagra a Matera.La mostra viene visitata dai maggiori critici d’arte italiani.Tra gli ospiti,provenienti da Gibellina :Eugenij Evtusenko.Il 20 ottobre 1978 viene costituita l’Associazione Fronte dell’Arte scritta,in 10 punti, la Carta di Matera.Il 10 maggio 1979 Venezia vengono analizzati la Carta di Matera e il Fronte dell’Arte.,costruito dagli artisti Consagra,A.Cascella,Carmi,Bonalumi,Castellani,Rotella,Pozzati,Perilli,Dorazio e Turcato.
Leonardo Sinisgalli presente all’inaugurazione con la moglie Giorgia e molto festeggiato per l’uscita di “Dimenticatoio”(al quale Rocco Fontana,per le materane Edizioni del Labirinto dedicherà un libro d’artista arricchito da sei acqueforti di Gerardo Corrado,Luigi Guerricchio,Mauro Masi,Antonio Masini e lo stesso autore)seguirà passo passo il progetto che verrà reso pubblico a Roma nella casa di Valeria Gramiccia e Ivo Giannini.Nei giorni di preparazione della mostra Consagra frequenta la Grafica dei Sette Dolori,si spende in suggerimenti e consigli per Manno,Rizzelli e Tarasco e passa intere giornate nel laboratorio di Peppino Mitarotonda,preso dal piacere di potersi esercitare nella terracotta,nella ceramica,nella maiolica. Vasi,tazze,brocche,boccali,piatti accolgono esercizi di una insolita e allegra decorazione che rivoluziona la tradizionale abitudine a ripetere forme,segni e colori codificati dal tempo immemorabile del fischietto popolare,ovvero il cucù”.




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