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Puglia fra le dieci regioni ad alto rischio, monitoraggio Iss Report oggi

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Di Francesco Santoro:

La Puglia è tra le 10 regioni con un livello di rischio alto. Mentre 16 regioni e province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di uno. È quanto emerge dalla bozza del report di monitoraggio settimanale sull’andamento della pandemia del ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. La terra degli ulivi assieme a Liguria, Toscana e Valle d’Aosta ha un indice di trasmissibilità nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. E riporta molteplici allerte di resilienza. «Per la sesta settimana consecutiva –come riporta l’agenzia stampa Adnkronos citando il contenuto della bozza- si riporta un peggioramento nel livello generale del rischio epidemico in Italia. Si osserva un forte aumento nel numero di persone ricoverate in terapia intensiva, con un tasso di occupazione che a livello nazionale ha superato la soglia critica. Si osserva un analogo andamento per le aree mediche». Dicastero della sanità e Iss raccomandano, infine, di anticipare le restrizioni nelle zone più a rischio e rispettare la quarantena.
Anche i dati sui ricoveri forniti dall’Agenzia nazionale per i servizi regionali evidenziano che in Puglia la situazione è in peggioramento. La percentuale dei posti letto occupati dai malati Covid in terapia intensiva sale di tre punti percentuali in cinque giorni fino al 30 per cento. Mentre la percentuale relativa all’andamento delle ospedalizzazioni rispetto alla disponibilità nella cosiddetta area non critica è del 39 per cento.
Nel frattempo il Policlinico di Bari annuncia l’apertura di un tavolo «di concertazione permanente per monitorare l’andamento delle attività che porteranno all’attivazione della struttura per le maxi emergenze» nell’ospedale realizzato negli ambienti della Fiera del Levante «e le necessità del personale. Primo impegno di questo tavolo- si legge in una nota- è stato oggi il sopralluogo all’interno del padiglione per le maxi emergenze con le rappresentanze sindacali dell’area medica che hanno avuto modo di visionare gli ambienti di lavoro allestiti (dai moduli di degenza agli spogliatoi) e i percorsi che dovranno seguire gli operatori sanitari».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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