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Riserva marina nazionale di Porto Cesareo: monitoraggio anche con i droni Area protetta

cordone dunale

Di seguito un comunicato diffuso dai responsabili:

La Riserva marina nazionale Porto Cesareo, ha avviato il monitoraggio via terra e via aerea, grazie all’utilizzo di droni e di sofisticate ed importanti sistemi tecnologici in dotazione dell’Ente, di tutti gli oltre 15 chilometri del litorale costiero, soprattutto quelle parti di spiaggia dove sono stati attutai o ri-previsti specifici interventi di ripascimento per gli arenili colpiti da fenomeni erosivi, il mantenimento, la sostenibilità e la salvaguardia dei cordoni dunali esistenti e soprattutto la chiusura dei varchi creati abusivamente dall’uomo, che tanto danno recano al fragile ecosistema ambientale cesarino. L’importante ed utilissima attività progettuale e di monitoraggio successivo agli interventi, nascono dall’impegno dell’Area Marina Protetta e dal comune di Porto Cesareo, e di fatto danno sia seguito che sostanza, agli studi effettuati sul territorio negli ultimi anni da geologi, biologi marini e tecnici specializzati, che grazie alle continue attività di perlustrazione ed appunto monitoraggio continuo e costante del piede dunale e della linea di costa, hanno individuato le principali e più diffuse cause dell’erosione costiera, agendo su di esse con interventi di blocco della dispersione della sabbia.

amp 3 chiusura varchiIl primo step dell’intervento, definito di ingegneria ambientale, aveva previsto nello scorso mese di ottobre, la chiusura di varchi urbani in diverse strade censite lungo la costa della città jonica. Si tratta di arterie che danno l’accesso diretto al mare. Queste strade soprattutto durante i mesi invernali, quando vengono battute dai venti forti da sud, spostano la sabbia accelerando la dispersione attraverso i corridoi delle strade e facendo perdere tonnellate di materiale. Perdita che agevolano l’erosione. Da qui la necessità per l’Amo di bloccare il fenomeno con interventi di ingegneria ambientale e riqualificazione anti-erosione, così come hanno già provveduto a fare alcuni stabilimenti balneari della zona con fondi propri, ed ai quli sono seguitoi quelli della Riserva nazionale.

La prima azione per bloccare l’azione del vento, è stata costituita anche dalla ripiantumazione di piante ed alberi autoctoni, mentre il collegamento tra spiagge e strade è stato o ri-costitruito o fatto nuovo di zecca grazie a nuovi camminamenti, passerelle anche sopraelevate rispetto al cordone dunale e soprattutto staccionate ecocompatibili di contenimento.

Il secondo step è stato poi quello della chiusura dei varchi dunali e del loro monitoraggio. I sistemi dunali rimasti sulla costa, sono soggetti all’azione antropica del passaggio diretto su di essi. Porto Cesareo è il primo comune d’Italia ad aver utilizzato le biomasse vegetali per chiudere i varchi e proteggere i giganti sabbiosi della costa. Si utilizzerà infatti la Posidonia, pianta endemica del Mediterraneo che si deposita in grosse quantità sull’arenile, segno del buon stato di salute del mare, come barriera protettiva.

“Il nostro continuo e costante monitoraggio fatto con l’utilizzo di tecnologie di ultima generazione –commenta soddisfatto il direttore dell’Amp di Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio – ci pone in una situazione importante, utle e privilegiata. Aspetti strategici importanti che danno di fatto attuazione a quanto previsto dal Piano Comunale delle Coste. Il nostro litorale, uno dei più belli d’Italia, patrimonio d’inestimabile valore, deve essere preservato, difeso, curato e salvaguardato. Un grande lavoro di squadra che ci premia. Il documento che viene fuori anche dalle attività di monitoraggio – conclude il dottor D’Ambrosio -, è un esempio concreto di sinergia tra enti e privati, finalizzato a contrastare in maniera reale e condivisa l’erosione, trovando soluzioni ecocompatibili in linea con i vincoli di Amp, Parco Regionale e Piano delle Coste”. Poi la conclusione entusiastica ed orientata ad approcci sempre più sinergici. “Siamo davanti all’esempio reale, di come sia possibile, oltre che fondamentale e proficuo, coniugare gli interessi della comunità con quelli delle imprese, lavorando sodo tuti insieme verso un obiettivo comune quello della riqualificazione e salvaguardia ambientale dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo”.




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