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Da domani la reliquia di padre Pio a Martina Franca. Civiltà laica: non si concedano spazi e orari pubblici

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Di seguito il testo della lettera inviata da Giuseppe Ancona, responsabile provinciale dell’associazione civiltà laica, fra gli altri al sindaco di Martina Franca, al commissario straordinario della provincia di Taranto, al direttore regionale e a quello provinciale dell’ufficio scolastico, al dirigente amministrativo dell’Asl di Taranto:

Gli organi di stampa danno notizia dell’arrivo e dell’esposizione a Martina Franca dal 9 al 13 novembre di una reliquia costituita da un guanto insanguinato appartenuto al santo Pio da Pietrelcina.

I promotori dell’iniziativa, la locale Parrocchia di Cristo Re e un comitato spontaneo di preghiera, prevedono che per l’evento numerosi credenti e devoti giungeranno anche dai paesi vicini per vedere l’oggetto appartenuto al santo.

Il programma diffuso dalla stampa parla poi della partecipazione delle scuole di Martina Franca alla visione e adorazione della reliquia nei giorni 12 e 13 novembre nella chiesa di Cristo Re, da tenersi in orario scolastico a partire dalle h.09.00

Analoga cerimonia ed esibizione è prevista con l’ingresso solenne del guanto all’interno dell’Ospedale Civile di Martina Franca in data 11 Novembre h.15.00,  in pieno orario lavorativo.

Tanto premesso, l’Associazione Civiltà Laica ritiene che l’attenzione verso le credenze religiose e la fede dei cittadini devoti al santo non giustifichi l’annunciata occupazione di luoghi e spazi appartenenti alla collettività che, per la loro stessa natura, devono essere centri di progresso, studio, integrazione e pluralismo, necessariamente neutri rispetto a qualsivoglia manifestazione confessionale.

Scuole e ospedali, diversamente dai luoghi di culto, appartengono all’intera collettività, costituita non solo da cattolici ma anche da aderenti ad altre confessioni religiose o a nessuna,  come nel caso di atei e agnostici.

Si segnala inoltre come lo svolgimento di tali rituali in orario lavorativo, comporterebbe un intralcio alla normale attività di insegnamento e di assistenza sanitaria, distogliendo il personale dalla occupazioni usuali e con una grave violazione del diritto alla riservatezza sulle convinzioni personali di professori, insegnanti, medici e dipendenti, tutti costretti loro malgrado a presenziare a riti confessionali sul posto di lavoro.

Tanto premesso, si chiede che ciascuno dei destinatari della presente, nella rispettiva qualità e competenza, si adoperi per non consentire lo svolgimento e la partecipazione del proprio personale e degli studenti alle suddette manifestazioni nei luoghi e orari indicati, dando opportune disposizioni per assicurare il normale e proficuo svolgimento delle funzioni assegnate nel rispetto della legge e del principio costituzionale di laicità delle istituzioni.

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