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Antimafia: a parte i quattro pugliesi, sono tutti della Campania gli impresentabili per le elezioni regionali di domenica. Nel Pd è guerra In totale 17, fra quelli della Puglia e i campani fra cui il candidato presidente Vincenzo De Luca ("denuncio la Bindi per diffamazione"). C'è anche la moglie di Mastella. Orfini: De Luca è presentabile. Ernesto Carbone: la Bindi sta violando la Costituzione. Lei: posso non abbassarmi a rispondere?

elezioni urna

Stavolta è ufficiale, dopo la discutibilissima vicenda dell’altro giorno. E non è detto che non sia discutibile anche oggi. Comunque oggi, la commissione parlamentare Antimafia ha diramato il suo elenco di impresentabili per le elezioni regionali di dopodomani. I quattro nomi pugliesi sono noti e arcinoti ormai, poi ci snoo 13 campani. L’elenco, in totale, è dunque di 17 persone. Fra queste c’è Vincenzo De Luca, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Campania. Subito scaricato da Renzi: “con De Luca vittoria meno sicura”, è la frase del primo pomeriggio. Senonché il premier, che è anche segretario nazionale del Pd, aveva detto qualche giorno fa che nessuno del Pd è in quell’elenco: errore. c’è proprio Vincenzo De Luca. C’è pure, fra i campani, Sandra Lonardo, moglie dell’ex ministro Clemente Mastella. Tutti questi candidati sono ritenuti, dalla commissioneparlamentare Antimafia, non adeguati alla candidatira rispetto al codice di autoregolamentazione. Il lavoro dell’Antimafia, che procurerà quasi certamente delle denunce (almeno sono state preannunciate) ai membri, è duramente attaccato. Esempio: Ernesto Carbone, deputato Pd, ritiene che Rosy Bindi, a capo di quella commissione, stia “violando la Costituzione”. Lei, a specifica domanda, ribatte: posso non abbassarmi a rispondere? Il presidente del Pd, Orfini, ritiene De Luca presentabile e accusa la Bindi: da lei processi in piazza. De Luca in un tweet:Denuncio per diffamazione e la sfido a un dibattito pubblico per sbugiardarla.

Il bello è che questo elenco dell’antimafia, a parte una indicazione di massima e con ogni probabilità incompleta, non ha alcun valore istituzione, tipo ritiro delle candidature. Il parlamento poteva fare norme precise, invece di fare queste cose che forse hanno anche danneggiato la reputazione di qualcuno e che, per il modo in cui la vicenda è stata gestita con un pezzo di lista prima, poi un elenco completo, rischiano di avere dato ancora maggiore discredito a un sistema politico già ampiamente screditato. Tutta da seguire, inoltre, la guerra interna al Pd il cui capo, Renzi, si era improvveidamente prodotto nell’affermazione del tipo “dei nostri nell’elenco non c’è nessuno”. Oggi Renzi ha pure detto che scommette una cosa: tutti gli impresentabili, per lui, non saranno eletti. Chissà se De Luca ora non sia impegnato in una “grattatio” scaccia-gufi. Quelli di cui spesso parla proprio Renzi.

I nomi:

Puglia

Fabio Ladisa (Popolari per Emiliano)

Massimiliano Oggiano (Oltre con Fitto)

Enzo Palmisano (movimento Schittulli)

Giovanni Copertino (Forza Italia)

 

Campania

Vincenzo De Luca (Pd)

Fernando Errico (Ncd-Campania popolare)

Alessandrina Lonardo (Forza Italia)

Biagio Iacolare (Udc)

Carmela Grimaldi (Campania in rete)

Alberico Gambino (Meloni-Fratelli d’Italia-An)

Raffaele Viscardi (Popolari per l’Italia)

Domenico Elefante (Centro democratico-Scelta civica)

Francesco Plaitano (Popolari per l’Italia)

Antonio Scalzone (Popolare per l’Italia)

Antonio Ambrosio (Forza Italia)

Luciano Passariello (Fratelli d’Italia)

Sergio Nappi (Caldoro)




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