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Ricerca di petrolio in mare, nuova richiesta riguardante il Canale d’Otranto L'ha presentata Edison

Istanza air gun Edison canale Otranto

Di seguito un comunicato diffuso da H2O Abruzzo:

L’ennesima richiesta dei petrolieri, depositata ieri dalla Edison, per svolgere prospezioni con air gun nei mari italiani e in particolare nel Canale d’Otranto rivela una clamorosa falla nelle procedure finora seguite per le istanze in Adriatico, a partire da quella della Spectrum.

La richiesta, che riguarda il Permesso di ricerca idrocarburi “d 84 F.R-.EL”, contiene infatti una vera e propria sorpresa che la dice lunga sulla correttezza dell’iter seguito dalle precedenti richieste in Adriatico che hanno avuto parere favorevole dal Ministero dell’Ambiente.

Infatti, pur essendo infinitamente più piccola (alleghiamo le mappe a confronto), 30.000 ettari contro 3 milioni della Spectrum e 1,4 milioni della Petroleum Geo-Services Asia Pacific Pte.Ltd, questa volta il Ministero ha attivato una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale transfrontaliera, con la Grecia. Significa notificare ufficialmente, in base alla Convenzione internazionale di Espoo e alla direttiva europea sulla VIA, l’avvio della procedura ai paesi che possono avere impatto dalle scelte effettuate in Italia. Per soddisfare i precisi obblighi previsti dalla Convenzione si depositano, quindi, elaborati in inglese con la possibilità di presentare osservazioni da parte dei cittadini dell’altro Stato rivierasco.

Complessivamente in questi anni il ministero dell’Ambiente ha emanato 9 provvedimenti di Via favorevoli all’uso dell’air gun in Adriatico su ben 11 zone: su alcune aree si potrà passare con l’air gun due volte, nel mare davanti alle Marche, o addirittura tre, davanti alla Puglia. Quello per Spectrum Geo, come detto, è relativo a due istanze di prospezione su circa 3 milioni di ettari. La seconda area, per grandezza è quella relativa a un progetto della società Petroleum Geo-Services Asia Pacific Pte.Ltd. che riguarda 1,4 milioni di ettari di mare tra Gargano e Canale di Otranto. E’ interessante notare che di queste 9 ben 5 si stanno fermando in conferenza dei servizi con preavviso di rigetto nonostante la VIA favorevole. Segno che non tutto è perduto dopo le decisioni del Consiglio di Stato.

Come mai il Ministero ha usato due pesi e due misure, visto che le istanze della Spectrum e della Petroleum Geo-services Asia Pacific PTE arrivano proprio sulla linea a metà dell’Adriatico che separa la competenza italiana da quella della Croazia, del Montenegro e dell’Albania?

Sarà forse che avevano ragione Forum H2O e SOA che in due distinte lettere, del 2015 e del 2017, quest’ultima inviata anche alle ambasciate dei paesi rivieraschi, avevano sollevato il gravissimo problema per le istanze finora rilasciate?

Nelle note si ricordava che lo stesso Ministero italiano nei decreti di VIA ammetteva, imponendo un limite di ben 100 km tra due barche che facessero uso di air gun in contemporanea, che l’impatto può risentirsi fino a 50 km. In alcuni punti dell’istanza Spectrum questo limite arriva all’interno delle acque territoriali croate e in alcuni punti sulla terraferma! Cioè il Governo italiano, visto che per gli impatti il limite deve essere considerato in ogni direzione perché gli animali non conoscono i confini tra stati, arriviamo alla follia che il Governo italiano ha imposto limiti che dovrebbero essere rispettati in altri paesi se non si vogliano avere danni ai cetacei e all’altra fauna marina! Tra l’altro in termini di popolazione, almeno per i cetacei e le tartarughe, l’Adriatico dovrebbe essere considerato unitariamente.

Purtroppo nei ricorsi depositati al TAR e al Consiglio di Stato questo punto non è stato sollevato adeguatamente e, quindi, i giudici non se ne sono occupati entrando nel merito.

Ora questa nuova istanza, che viene sottoposta a VIA transfrontaliera, conferma chiaramente tutte le criticità da noi sollevate.

Poiché le richieste della Spectrum e delle altre società devono ancora avere le ultime autorizzazioni (la VIA è atto endoprocedimentale) vi è ancora la possibilità di fermarle facendo valere in tutte le sedi questa criticità.

L’air gun è una tecnica di ricerca di idrocarburi estremamente dannosa per la fauna marina, come dimostrato da decine di studi, a partire dagli effetti negativi su cetacei, pesci e tartarughe. Uno dei più recenti ha confermato che durante le violente esplosioni di area compressa si aprono “buchi” di zooplancton, la base della catena alimentare del mare, a destra e a sinistra per 1,2 km! Si consideri che le barche che realizzano queste prospezioni fanno decine e decine di passaggi su linee parallele. Questo fa capire il potenziale impatto sulla biodiversità e sulla pesca in Adriatico, a parte la follia di indirizzare questo mare per i prossimi decenni a future perforazioni alla luce dei risultati che potrebbero avere queste prospezioni. Con buona pace degli accordi di Parigi sul clima!

La documentazione sulla nuova istanza della Edison per il Canale d’Otranto è qui: http://www.va.minambiente.it/it-IT/Oggetti/Info/1746




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