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Le statistiche del primo anno di Antonio Conte con il Chelsea Il tecnico leccese è pronto per l'avventura con l'Inter

antonio conte 1

Non sarà un’estate al mare per Antonio Conte
“Voglia di allenare!”. E infatti, il tecnico pugliese guiderà l’Inter 2019/2020 dopo il biennio spallettiano, che ha fruttato zeru tituli, ma comunque due qualificazioni alla Champions League.
Sulle ragioni del cuore bianconero, ha avuto la meglio la voglia di allenare che da anni contraddistingue il tecnico salentino. Decisivo il rapporto con Marotta, qualcuno è già pronto ad intonare il coro “Traditore”, ma Antonio Conte non si divertiva abbastanza in Nazionale, figuriamoci se si sarebbe accontentato di un’altra stagione a girar per le tribune da spettatore.
Le statistiche di Antonio Conte
Considerando il biennio nel ruolo di c.t. della Nazionale italiana, ci rendiamo subito conto che la sua ultima esperienza in Serie A risale addirittura a 5 anni fa. In un calcio così moderno, in cui le mode tattiche stanno avendo la meglio sulla cultura dell’individualismo, 5 stagioni sono davvero tante.
Ecco perché, abbiamo preferito raccogliere le statistiche più interessanti sulla sua prima stagione alla guida del Chelsea. Parliamo della Premier 2016/17, quella chiusa con il titolo di Campione d’Inghilterra.
Antonio Conte specialista di “1”
Già, sembrava che i suoi meriti casalinghi bianconeri fossero legati per lo più all’allora Juventus Stadium. E invece, alla sua prima esperienza sulla panchina dei blues, Conte ha vinto 17 partite casalinghe su 19.
In casa Antonio Conte gioca all’attacco
Sicuramente si riadatterà al clima più conservativo italiano della Serie A, ma fatto sta, che di quelle 19 partite allo Stamford Bridge, ne ha chiuse addirittura 18 con Over 1.5 (con almeno 2 goal complessivi) e 17 con Over 2.5 (con almeno 3 goal complessivi). Già, sappiamo già a cosa stai pensando: come funziona la scommessa Under/Over?
La difesa di ferro
Altra curiosità: il Chelsea 2016/2017 ha chiuso la stagione casalinga di Premier con ben 8 No Gol Ospite su 19. In pratica, ha chiuso poco meno della metà senza reti al passivo. Come dire: l’italiano perde il pelo tricolore, ma non il vizio difensivista.
Insomma, per vincere, pare proprio che abbia adattato la parsimonia difensiva italiana all’aggressività del calcio inglese. David Luiz nel ruolo di stopper e Diego Costa prima punta, sono stati insieme a cuore, cazzimma e aggressività il marchio di fabbrica del 3-4-3 di quei blues.
Mai dire “X”
Per uno che ha fatto battezzare la figlia con il nome Vittoria, che volevi aspettarti. Nella statistica che stiamo per leggere troviamo tutta la differenza tra l’Antonio Conte delle competizioni europee e quello dei campionati. Ha chiuso un intero campionato di 38 partite con la bellezza di soli 3 pareggi. Solo 2 nelle ultime 34… Mai parlare di biscotti ad uno che è nato nella città del pasticciotto!
Non ditelo a Marotta! 😉




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