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Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi e Claudio Traina: 25 anni fa Il pomeriggio del 19 luglio 1992, la strage mafiosa di via D'Amelio a Palermo. Ieri oltraggiata ad Agrigento la targa commemorativa di Rosario Livatino, il "giudice ragazzino" vittima di mafia

borsellino scorta 1992 web

Il pomeriggio del 19 luglio 1992, Paolo Borsellino andò a trovare la mamma. Scortato da sei persone: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Claudio Traina e Antonino Vullo. In via D’Amelio, a Palermo, sceso da casa della madre, Paolo Borsellino morì. Venne fatta esplodere un’auto carica di centinaia di chili di tritolo, per il giudice e le persone di scorta non ci fu nulla da fare. Si salvò solo Antonino Vullo. Il giudice e la scorta: servitori dello Stato, uccisi dalla mafia. Venticinque anni fa. Stessa modalità della strage di due mesi prima, 23 maggio 1992, in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini di scorta.
Oggi, in tutta Italia, manifestazioni commemorative delle vittime di via D’Amelio e, in genere, di mafia. Ma ieri ad Agrigento, distrutta la targa fatta erigere dai genitori di Rosario Livatino, ucciso dai mafiosi il 21 settembre 1990. Il giudice ragazzino, morto neanche 38enne, la cui memoria è stata oltraggiata alla vigilia di un anniversario così significativo.




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