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Palagiano: arrivano tre assessori tecnici al Comune, rimpasto voluto dal sindaco Antonio Tarasco I nuovi componenti della giunta sono Gennaro Gisonda, Domenico Guidotti e Franco Mariella

palagiano municipio

A casa sua, Martina Franca, denuncia le carenze (quando non le irregolarità) della spesa pubblica, da anni. A casa sua, Martina Franca, il sindaco, la cui amministrazione comunale è sostanzialmente una delusione per la comunità, se n’è guardato bene dal chiamarlo a fare l’amministratore. In un altro paese della provincia, Palagiano, quando il sindaco ha avuto bisogno degli assessori tecnici, lo ha chiamato. Franco Mariella, così, è da oggi assessore agli Affari generali e al Contenzioso del Comune di Palagiano. Altri due gli assessori tecnici, da oggi a Palagiano: Gennaro Gisonda e Domenico Guidotti. I tre sono stati chiamati dal sindaco Antonio Tarasco che ha così realizzato il rimpasto in giunta comunale.




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9 Comments

  1. Il Sindaco di Milano, Pisapia, ha voluto in giunta un assessore di area centro destra. Pisapia è noto che è collocato politicamente a sinistra, estrema. Il Sindaco di Martina, invece, pur conoscendo (forse sarà per questo) la preparazione di Mariella soprattutto in tema di bilancio e personale, ha preferito affidarsi a soggetti privi della necessaria preparazione, onde consentire al dirigente di farsi i propri comodi. Con l’avallo dell’ex sefretario generale Gallo. Ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti, in tema di bilancio e di personale. Disastro!!! Eppure Ancona e Mariella sono stati assessori della stessa giunta con il Sindaco Bruno Semeraro. Questa è un’altra mente eccelsa valorizzata dal Sindaco di un altra cittadina e non valorizzata dal sindaco Ancona, pur avendola in casa. Vuol dire che il sindaco di Martina non ha a cuore le sorti dei cittadini martinesi. Peccato!!!
    IN BOCCA AL LUPO, MARIELLA.

  2. Nella vita ognuno ha gli uomini che si merita. Intelligenti pauca!!!!!!! Auguri di vero cuore per questo incarico che premia competenza e professionalità, disponibilità ed umiltà, notoriamente riconosciute dai martinesi. In ………alla balena.

  3. Caro Mingo, la persona di cui si parla alle ultime elezioni amministrative ambiva ad un posto nel pd ma furono i candidati giovani, e non già il sindaco Ancona, a non volerlo per il suo passato politico che l’ha visto passare disinvoltamente e fare campagna elettorale, se ricordo bene i vari passaggi, dal partito repubblicano ad un partito di sinistra salvo mostrare simpatie per il gruppo Cantore nel corso della stessa tornata amministrativa per poi abbracciare la causa Idv prima di approdare, dopo una breve parentesi con candidatura alle provinciali con l’Udc, al partito Io sud della Poli Bortone. Il problema della politica oggi, e i giornali di questi giorni stanno sottolineando proprio questo quando parlano di alcuni candidati, definiti impresentabili, delle civiche che appoggiano Emiliano o De Luca, non è la diversa appartenenza delle persone quanto piuttosto il trasformismo che caratterizza taluni e di fronte al quale, sono convinto, anche tu ti indigni. Non capisco perché quando il caso riguarda Martina non solo dobbiamo fare le eccezioni (e facciamole) ma di qui ad arrivare quasi al processo di beatificazione ce ne corre. Hai scritto che ricopriva con Ancona il posto di assessore con sindaco Semeraro. Mi sai dire, per favore, quale assessorato e in quale periodo dell’amministrazione Semeraro ha ricoperto tale incarico?

  4. CHI PAGA ?…PER IL BENE DEL PAESE POTREBBE ANDARE,…DOMANDA:A CHE SERVE METTERE I POLITICI PAESANI?…ALMENO,METTETE A LORO FIANCO NUOVI ASSESSORI GIOVANI CHE IMPARANO COME GESTIRE LA COSA PUBBLICA,VISTO CHE PAGHIAMO?…TUTTO STRANO QUESTA ITALIA E PAESE…

  5. Perché mi piace essere il più possibile informato. Piuttosto, mi sembra strana questa tua domanda considerato che non sto chiedendo nessun segreto di stato e, soprattutto, considerato che non dovresti essere in nessun modo collegato al diretto interessato in quanto, in caso contrario, risulterebbero patetici i complimenti che hai fatto a questa persona. Confido nelle tue risposte tanto più che il tuo nome, per colpe addebitabili ad un tuo omonimo, non è proprio garanzia di attendibilità in questo periodo. Anzi, se è uno pseudonimo ti consiglio di cambiarlo.

    1. Che simpatico che sei! Rilevo solo un certo accanimento nei confronti di Mariella da parte tua. Comunque era assessore al bilancio. Se non erro nel 2000 o 2001. In merito al nome, non è ancora detto nulla di definitivo. Il tempo dirà.

  6. Non c’è accanimento nei confronti di nessuno. Considera che volutamente non ho fatto nomi perché ho solo sottolineato come in un recente passato, giustamente, a livello nazionale abbiamo criticato i Razzi e gli Scilipoti (anche loro con un passato nell’Idv: sarà stata una epidemia?) mentre a livello locale siamo stati più tolleranti verso chi ha cambiato non uno ma 4-5-6 (non lo so neanche) partiti, arrivando anche ad indicarlo come esempio di buona politica da seguire. Tra quelli che hanno cambiato un po’ di partiti l’altro giorno Rubino su PugliaPress segnalava, per esempio, Gianfrate. Ma ci sono altri ancora sulla scena politica locale. Se già non riesco a prendere in considerazione chi cambia più volte la squadra di calcio potete immaginare come mi riesca difficile essere ben disposto verso chi cambia casacca in settori più importanti del calcio quale può essere la politica. Riconosco che è un mio limite. A proposito della fine della giunta Semeraro mi fu detto allora che era caduta perché alcuni consiglieri di centrosinistra avevano preferito rassegnare le dimissioni sia per il modo in cui un altro gruppo dell’allora maggioranza voleva affrontare la questione del piano regolatore e sia per la proposta da parte di alcuni di conferire ad una società di un paese lucano o calabrese l’accertamento dei tributi locali per venti anni ad una cifra spropositata (se la memoria non mi sta tradendo poteva aggirarsi intorno al miliardo di lire l’anno). Onestamente non so dirvi altro anche perché allora, mancando questi giornali on line, le vicende politiche erano meno conosciute risultando meno partecipata da parte dei lettori la stessa vita politica.

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