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Taranto: “archivio di Stato al collasso” Sindacati: a fronte dei dieci pensionamenti fra cui quello del direttore "assenza di un contestuale piano di immediato ripianamento organico"

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Di seguito il comunicato congiunto:

L’Archivio di Stato di Taranto non potrà più garantire l’attività istituzionale a causa dei tanti pensionamenti e dell’assenza di un contestuale piano di immediato ripianamento organico.

E’ con amarezza che le rappresentanze sindacali hanno appreso che, presto, anche questo ufficio sarà costretto a ridimensionare i servizi che rende al pubblico di studiosi e visitatori, fino a non rendere più possibile l’offerta culturale e scientifica.

Tra i dieci dipendenti che vanno via vi sono addirittura le figure del Direttore, del Funzionario amministrativo contabile, del Bibliotecario, oltre essenziali figure tecniche, da nessuno sostituite.

Inevitabile, dunque, la paralisi dei servizi prestati, anche a seguito della impossibilità di apertura il sabato, con ricadute negative su un territorio, già compromesso dal punto di vista economico e sociale, e con il risultato di una ulteriore contrazione di utenza turistica e professionale.

Si profila altresì la impossibilità di realizzare la sorveglianza sugli Archivi degli Uffici statali Periferici tramite le Commissioni di sorveglianza.

E’ questo il racconto di un ennesimo fallimento che si ripete sempre uguale da una classe politica all’altra, tutte incapaci di valorizzare i servizi pubblici, in un disegno che tende ad una loro generale privatizzazione, più controllabile ma non certo nell’interesse delle comunità.

Non si arrendono però le rappresentanze sindacali del Territorio e richiamano le istituzioni locali ad una verifica complessiva dello stato di salute dei servizi pubblici nella nostra città dove, accanto ad una crisi del pubblico impiego che è nazionale, si registra una ulteriore penalizzazione a vantaggio delle altre realtà regionali.

Presto dunque una iniziativa di largo respiro delle OO.SS. nel tentativo di rivendicare per la comunità ionica i tanti crediti che ha maturato, anche in tale ambito, nei confronti dell’intero paese.




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