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Gravina in Puglia, la base missilistica nel bosco devastato dall’incendio Difesa Grande, il rogo della scorsa estate: mille ettari o più di vegetazione in fiamme nella riserva, distrutte anche le ultime testimonianze dell'insediamento da guerra fredda

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Di Nino Sangerardi:

L’ultimo incendio del 12 agosto 2017 che ha devastato gran parte del Bosco comunale Difesa Grande(a tutt’oggi non si sa,tramite documento ufficiale, quanti ettari risultano bruciati : 900,1000 oppure 1500?) ha distrutto anche le ultime testimonianze fisiche della Base missilistica.
Al tempo della Guerra Fredda la Puglia fu scelta,per la sua posizione orientale,come spazio utile all’installazione dei missili americani denominati Jupiter puntati contro i Paesi sovietici.
Quartier generale in Gioia del Colle, razzi schierati nelle postazioni costruite a Gravina in Puglia, Altamura, Acquaviva delle Fonti, Spinazzola, Mottola, Laterza, Irsina, Matera.
Sopraggiunti con dieci voli dagli Stati Uniti d’America tra il 2 aprile e 15 giugno 1960. Ogni installazione era custodita da due ufficiali americani e due aviatori italiani.
Missili che usavano carburante cherosene e come ossidante ossigeno liquido,ciascuno era dotato di una bomba a fusione da 1,45 megaton.
Nella foresta gravinese fu impiantata la Base Numero 5 situata in località Vaccheria San Tommaso,grande 176.8660 metri quadri,operativa dal primo agosto 1960.
Finita la crisi politica e militare–originata dalla questione Cuba-Fidel Castro–tra America e Russia, in data 29 giugno 1963 i poligoni missilistici pugliesi vengono smantellati. Compreso quello che si trova dentro il bosco Difesa Grande.
Seguono anni di abbandono e degrado, proposte di altro uso inconsistente formulate dai social comunisti locali ma rimaste nella gabbia dei comizi politicanti.
Il giorno 11 ottobre 2010 il Comune compra dallo Stato italiano la zona boschiva Difesa Grande adibita a “Campo missili”,al prezzo di 65.633,00 euro. Per fare?
Durante gli ultimi sette anni non c’è stata alcuna nuova idea di utilizzo della vecchia base missilistica, aggredita nel frattempo da rovi, predatori del pomeriggio tardi,vandali d’ogni risma. E,dulcis in fundo, incenerita dal fuoco scatenato il pomeriggio del 12 agosto scorso.




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