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Ospedale della Murgia, la lite giudiziaria interminabile fra Asl e arciconfraternita. Motivo: l’occupazione del suolo La direzione sanitaria dell'azienda sanitaria locale decide la costituzione dinanzi al Consiglio di Stato dopo la sentenza del Tar

FOTO OSPEDALE DELLA MURGIA

Di Nino Sangerardi:

Non ha conclusione la lite giudiziaria con protagonisti Asl Bari e Arciconfraternita Pio Sodalizio SS. Rosario di Altamura.

Pochi giorni fa la direzione dell’Asl ha dato incarico agli avvocati interni di costituirsi innanzi al Consiglio di Stato,stante la sentenza del Tar Puglia. Motivo?

Tra gli altri :”Il credito indicato nella sentenza del Tar,così come quello indicato nella sentenza di cui l’Arciconfraternita chiedeva ottemperanza era già oggetto di integrale pagamento da parte dell’Asl”.

I giudici accogliendo l’istanza dei legali dell’Arciconfraternita specificano che “…il credito opposto dall’Asl in corresponsione è estraneo rispetto alla questione decisa con la sentenza della Corte di Appello di Bari n.2170/2014(pagamento in favore dell’Arciconfraternita,ndr) perché è relativo alla indennità di esproprio delle aree di proprietà del Pio Sodalizio SS.Rosario mentre il giudizio davanti al Tar ha per oggetto un distinto credito dell’Arciconfraternita per indennità di occupazione di urgenza con liquidazione,come stabilito dalla Corte d’Appello,sentenza sopra citata, pari ad euro 460.464,00 euro”.

Visto la somma già versata dall’Asl, restano da pagare euro 230.395,407 oltre accessori.

L’area al centro del contenzioso è grande 11 mila metri quadri su cui è stato edificato l’Ospedale della Murgia: progetto iniziato nel 1989 e struttura sanitaria inaugurata nel 2014.

Utilizzato da circa 200 mila abitanti presenti in Altamura,Gravina,Santeramo,Grumo Appula, Toritto, Poggiorsini.

Vertenza che nasce durante l’anno 2004 con tecnici di parte e quello del Tribunale,sentenza di Corte di Appello di Bari e pronunciamento della Cassazione.

Il 16 aprile 2013 i due contendenti firmano la transazione: l’Asl deve pagare la somma complessiva di euro 872.308,63, di cui 222.308,63 già incassati dall’Arciconfraternita tramite dispositivo della Corte d’Appello barese. Il residuo di 650 mila euro da corrispondere entro 10 giorni dalla sottoscrizione dell’accordo(300 mila euro) e a 60 giorni(350 mila).

In data 10 settembre 2014 l’Arciconfraternita consegna all’Asl il decreto ingiuntivo emanato dal Tribunale per la liquidazione dei 350 mila euro.

Il direttore generale dell’Asl, Domenico Colasanto, si oppone e il 22 settembre 2014 nomina difensore dell’Asl l’avvocato Gaetano Caputo del Foro Bari.

Quanti soldi l’Asl ha speso fin qui in interessi monetari passivi,parcelle per avvocati,opposizione ai decreti ingiuntivi? Non è dato sapere.




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