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Taranto: frode fiscale, sequestrato yacht del valore di trecentomila euro Nel territorio in cui una persona ha tenuto la salma del marito in casa per giorni: non aveva i soldi per il funerale

finanza nuova

Nel territorio ionico, un settantenne morto, cadavere in casa. Al momento della scoperta da parte delle forze dell’ordine, la rivelazione della moglie: non ci sono soldi per il funerale. A fronte di questi drammi, legati alla mancanza di mezzi non solo per far fronte ad eventi gravissimi ma anche per la sopravvivenza, ci sono pure, spesso, accadimenti di segno opposto. Di seguito la comunicazione della Guardia di finanza:
Le Fiamme Gialle della Sezione Operativa Navale di Taranto, su delega della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo d’urgenza di uno yacht di lusso, di circa 14 metri, del valore di 300.000 Euro, emesso dal Pubblico Ministero titolare delle indagini. L’attività scaturisce all’esito di specifici approfondimenti fiscali eseguiti nei confronti di un’azienda tarantina operante nel settore della locazione di unità da diporto.

In particolare, nel corso delle attività ispettive, avviate a seguito di specifici controlli in mare, i Finanzieri del Reparto Navale Jonico, scoprirono un articolato sistema di frode, finalizzato all’evasione fiscale, con il quale una famiglia tarantina utilizzava per scopi esclusivamente privati un’imbarcazione di lusso che, invece, avrebbe dovuto essere impiegata per fini commerciali.

In buona sostanza, si mascherava l’utilizzo personale del natante, stipulando fittizi contratti di locazione (per altro a prezzi inferiori a quelli di mercato), in favore di altre società riconducibili allo stesso nucleo familiare degli armatori, nonché agli armatori stessi.

In tal modo, con la deduzione dei costi di gestione dello yacht dal reddito di impresa e la detrazione della corrispondente IVA, la società armatrice, nel complesso, otteneva, per gli anni dal 2011 al 2015, un illecito risparmio di imposta superiore ai 300.000 euro.

Le due persone legate da vincoli familiari e a vario titolo legate alle società coinvolte nella frode fiscale, sono state denunciate per dichiarazione fraudolenta mediante altri artifizi e di emissione di fatture e altri documenti per operazioni inesistenti.

Proprio in tale contesto la Guardia di Finanza è in grado di sviluppare azioni incisive per contrastare l’evasione e le frodi fiscali che ostacolano la normale concorrenza tra le imprese e alterano le regole del mercato, danneggiando i cittadini onesti.




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