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Bari, palagiustizia: il caos È il giorno della scadenza dell'agibilità. Prorogata dal Comune, col diniego del ministero. Che Sisto annuncia di denunciare

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Il palazzo di via Nazariantz è a rischio crollo. Lo sgombero con l’allestimento delle tende, la ricerca di nuove sedi da parte del ministero della Giustizia. Che, reperita la sede, ha poi dovuto fare marcia indietro. Agibilità fino al 31 agosto per il palagiustizia. Eccoci, il 31 agosto è arrivato. Non è stato risolto nulla. Così il sindaco di Bari, su richiesta specifica da parte dell’Inail proprietario dell’immobile, ha prorogato di quattro mesi l’agibilità. Il ministro lo ha definito un irresponsabile e il sottosegretario ha detto che da lì, il 31 agosto, si deve andare via. Il procuratore capo ha detto: essere sgomberati in queste condizioni ci rende degli homeless. E il parlamentare Francesco Paolo Sisto, ieri, ha annunciato una denuncia nei confronti del ministero per interruzione di pubblico servizio. Ieri che nella sede dell’Ordine degli avvocati si è tenuta un’assemblea. Siamo al caos. Istituzionale, va aggiunto. Ciò mette in gravissime difficoltà la giustizia penale a Bari. Il ministero ci ha messo moltissimo, in questo.

Dichiarazione del presidente dell’Ordine degli avvocati di Bari, Giovanni Stefanì:

«Il nostro intento oggi è quello di evitare qualsiasi strumentalizzazione politica, lasciando fuori il dibattito tra opposizione e maggioranza, e senza fare polemica, senza creare ulteriori disagi, cercare di dare un contributo serio e determinante per un soluzione immediata della vicenda, sia per quanto riguarda gli uffici penali – la cui situazione di emergenza è davanti agli occhi di tutti – che per tutti gli uffici giudiziari baresi.

Non possiamo più procrastinare la definizione di una sede unica, con l’accorpamento di tutti gli uffici giudiziari. Vogliamo cogliere oggi l’occasione per andare verso una soluzione definitiva, da raggiungere in tempi assolutamente e necessariamente brevi, perché la cittadinanza barese esige e merita una giustizia che funzioni. E la giustizia può funzionare se può contare sulle risorse umane, sugli strumenti e su sedi giudiziarie adeguate, sufficienti e dignitose. L’obiettivo di questo incontro è quello di condividere un documento che abbia dei punti programmatici seri e che vada verso una soluzione definitiva in tempi celeri possibilmente, come noi auspichiamo da tempo, attraverso procedure straordinarie».




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