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Martina Franca: affissioni abusive, guardare attentamente la foto Inviata da un lettore

divieto di affissione

divieto di affissioneSi guardi bene questa foto, inviataci da un lettore. In alto, la cabina Telecom riporta la chiarissima dicitura di divieto. C’è anche scritto che ai sensi dell’articolo 663 del codice penale i trasgressori saranno denunciati alle autorità competenti.

Poi, in ossequio a tale divieto, c’è chi pubblicizza la pulizia di camini, c’è chi pubblicizza manifestazioni. Però una delle due locandine riguardanti le manifestazioni ha un particolare, fa notare chi ha inviato la fotografia: c’è lo stemma della città di Martina Franca (dove si trova la cabina il cui divieto è stato preso poco in considerazione). Ora, lo stemma della città è di tale importanza che figura nello statuto comunale, proprio all’inizio, con uno specifico paragrafo. Chi deve tutelarlo, cioè l’istituzione pubblica, avrà certamente capito di essere finito dritto dritto in una violazione. Senza saperlo, certamente. Ponga rimedio, allora. In caso di concessioni fatte all’organizzazione che ha esposto la città a questa violazione, che si fa, si continua con le concessioni o si revocano? Il ragionamento, è ovvio, riguarda chiunque esponga lo stemma della città a cose del genere.

Il precedente sindaco, quando Robe di Kappa produsse delle maglie con lo stemma di Martina Franca, inviò nel negozio della Casa di abbigliamento il comandante della polizia municipale. Che sequestrò tutte quelle maglie, perché non c’era l’autorizzazione all’uso dello stemma. Tanto per dire con quale serietà vada trattata la materia.

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4 Comments

  1. Erano proprio quelli i manifesti che l’altro giorno 3 ragazzi con magliette nere hanno affisso su diverse colonne dei portici di Via Taranto. Ho avvertito immediatamente i vigili e alla scena ha assistito un editore-giornalista che, sicuramente in passato, organizzava eventi. Per cui il sig. Salamina, che non conosco, che si felicitava per non avere ragazzi del suo staff con la maglietta nera può farlo a maggior ragione se non è ricollegabile in nessun modo agli organizzatori dell’evento della locandina di questo articolo. Circa le considerazioni sull’uso e la tutela dello stemma della città condivido in pieno quello che afferma precisando, tuttavia, che fino all’avvento dell’attuale amministrazione e all’attività di sensibilizzazione da lei portata avanti da GIORNALISTA i muri delle principali strade di Martina erano completamente tappezzati dalle locandine(oggi con le attuali affissioni selvagge si arriva ad appena il 10% delle affissioni di quel periodo) e non mi risulta che si bloccarono le concessioni. Io oltre a bloccare le concessioni agli autori della violazione e ad avvertire gli organizzatori che, continuando con queste affissioni, rischierebbero di precludersi la possibilità di ottenere altre concessioni, manderei gli operai del comune a rimuovere o coprire tutte le locandine addebitando la spesa a chi commette la violazione.

    1. Grazie per il suo intervento. Il blocco di quelle maglie fu sollecitato inizialmente da me, che facevo l’ufficio stampa della pubblica amministrazione con un ruolo professionale che sempre di giornalista è (parla il contratto). E di affissioni abusive ne vennero combattute, molte, anche in quel periodo. Con risultati molto insoddisfacenti rispetto alle arrabbiature, va ammesso. In generale, al fondo della questione si tratterebbe solo di tenere un po’più in ordine il posto in cui si vive. Va infine dato atto al signor Salamina, dell’educazione con cui ha posto il suo problema. (agostino quero)

  2. Ma il contratto con Soget non prevede l’accertamento e la rimozione delle affissioni abusive? Se così fosse, perché non vengono rimosse dalla Soget?

  3. La mancata rimozione ed accertamento potrebbe configurare un’inadempienza contrattuale e un danno alle casse del comune?chi verifica il lavoro svolto da Soget?

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