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Martina Franca | Stai zitta, cretina! – Quando la storia non cambia Re-GenarAction promuove un evento multidisciplinare di sensibilizzazione in occasione della settimana contro la violenza sulle donne. Appuntamento domenica 28 novembre in Villa Carmine

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di Angela Maria Centrone

Il 25 novembre ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, istituita dall’Onu nel 1999, data nella quale, in Repubblica Dominicana nel 1960, furono stuprate, torturate e uccise le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche, per ordine Trujillo, il dittatore dell’epoca.

Dunque, a partire da oggi, per circa due settimane, si apre un periodo di innumerevoli iniziative volte a sensibilizzare riguardo il tema. Proprio in quest’ambito si pone l’evento che avrà luogo domenica 28 novembre alle ore 18:30, presso Underground-Laboratori Urbani (Villa Carmine) a Martina Franca: “Stai zitta, cretina! – Quando la storia non cambia”.

Un titolo forte, evocativo e molto diretto. Abbiamo chiesto a Valentina Masi e Davide Simeone, promotori dell’iniziativa se il motivo della scelta fosse voluto per sottolineare la forte emergenza sociale che viviamo.

“Sì, c’è bisogno di una profonda rivoluzione culturale che parta dai giovanissimi e dal modo in cui vengono educati. L’abuso quotidiano che subiscono le donne diventa ogni giorno più insopportabile e la cosa che ci preoccupa maggiormente è che sembra ormai una consuetudine, un’orribile normalità alla quale anche la coscienza sociale, ormai assopita per colpa di una classe politica improvvisata e priva di prospettiva, sembra essersi abituata.” ci racconta Davide Simeone.

“So che  la buona educazione ci impone di non rispondere mai con una domanda ma vorrei comunque porre all’attenzione delle lettrici questo quesito: quante volte lui vi dice STAI ZITTA, CRETINA?” aggiunge Valentina Masi, spiegando: “Qui non vogliamo solo sottolineare la difficilissima questione che ruota intorno alla parità di genere con tutte le sue forme e sfaccettature, vogliamo sottolineare che nelle diverse relazioni e interazioni fra uomo e donna esiste una violenza , che non è solo fisica, ma ancor più subdola e sempre meno evidente, difficile da riconoscere: la violenza psicologica. Quel monito violento a tacere nasconde in sé la provocazione continua, l’offesa, la disistima, la derisione, la coercizione, il ricatto, la minaccia, la privazione della libertà, l’isolamento e il tradimento della fiducia riposta.” E conclude “queste sono solo  alcune delle forme in cui si manifesta la violenza psicologica. Come donne viviamo il peso di una svalutazione continua come persone; il fatto di doverci impegnare più del genere maschile per poter accedere a  ruoli manageriali, di dover sempre sgomitare per far ascoltare il nostro pensiero e le nostre voci. È UN’EMERGENZA? Io lo definirei un disastro! A questo proposito, il sottotitolo ”Quando la storia non cambia” vuole farci riflettere sul fatto che – pur avendo fatto dei passi in avanti – nella nostra epoca ci sono ancora  donne che subiscono l’autorità del marito “padre-padrone”, del capo o del collega che ci reputa inferiori solo perché donne. La verità è che in questo mondo siamo ancora lontani dal concetto di “libertà di essere” e dicendo ciò non mi riferisco al concetto di parità di genere in tutte le sue sfaccettature, con una sentita solidarietà a tutta la comunità LGBT+, che non vorrei neanche ghettizzare usando la parola “comunità”. Siamo semplicemente persone, ognuna con le proprie complessità.”

Ed infatti, in Europa, L’Italia è un Paese fanalino di coda in materia di parità di genere. Pensate sia un fenomeno legato ad una forte cultura legata a secoli di patriarcato? O c’è altro?

“Sicuramente la totale assenza ai maltrattamenti di genere nel piano di ripresa e di resilienza dà l’idea di come l’Italia continui ad adottare un approccio emergenziale e non abbia una visione strutturata della gestione del fenomeno. Sul luogo di lavoro le provocazioni verbali e le allusioni sessuali continuano a generare risatine e a essere minimizzate dal branco e fino a quando non verranno riconosciute – e punite – queste condotte la nostra società continuerà a sfornare maschi bianchi ostili e narcisisti” ci spiega Davide Simeone e a lui si collega subito Valentina Masi riportando le statistiche occupazionali italiane “A maggio 2020, l’inizio della fase 2 ha avuto effetti positivi sull’occupazione maschile, che ha registrato solo un -0,2 rispetto al mese precedente, ma non su quella femminile che è calata di mezzo punto nel medesimo intervallo temporale. A giugno 2020, quando per gli uomini occupati si è registrata una, seppur molto lieve, crescita (+0,2), le donne occupate hanno continuato invece a diminuire in modo costante (-0,4). Molte donne non sono tornate al lavoro dopo il lockdown. Uno dei motivi principali è stato il doversi occupare della cura dei figli. Con le scuole chiuse e tutti i bambini e i ragazzi a casa, almeno un genitore doveva necessariamente occuparsi di loro, che nella maggioranza dei casi è stato quello di sesso femminile. Una scelta che ha pesato sul tasso di inattività femminile, già gravemente elevato. 46,4% le donne inattive in Italia a Maggio 2020 con un aumento di circa 2 punti rispetto a febbraio (44,3%). Osservando l’andamento mese per mese, è evidente che anche la situazione degli uomini è peggiorata nel tempo. Tuttavia, è importante sottolineare che il tasso di inattività maschile era e rimane ampiamente inferiore a quello femminile. 28,2% a Maggio 2020 (quasi la metà!). Questa non è una questione “patriarcale” questo è un pregiudizio che ci tramandiamo nel tempo. Almeno la pandemia ha il merito di  aver scoperchiato il cosiddetto vaso di Pandora, sottolineando quali sono le grandi incoerenze del nostro tempo.”

L’ospite d’eccezione dell’appuntamento di domenica sarà l’autrice Chiara Pepe con il suo libro “Voci dell’età di mezzo” edito da Les Flaneurs edizioniCome mai la scelta proprio di questa autrice?

“Chiara Pepe è un’assessore alla cultura giovane e di un paese a forte vocazione turistica come Polignano a Mare: per noi è un modello di buona politica al quale ogni buona amministrazione dovrebbe ispirarsi. Con le sue opere racconta storie di ribellione e rinascita delle donne attraverso i secoli mettendo in evidenza come purtroppo innumerevoli lotte e battaglie non abbiano cambiato il corso della storia.” raccontano entrambi.

La bravissima autrice, infatti, condurrà il pubblico nell’età di mezzo dove sono ambientante le vicende di otto donne – appartenenti al passato storico e letterario –  così diverse tra loro, eppure accomunate  dall’indole ribelle e dal desiderio di emancipazione. Otto voci che tra rabbia, risentimento e consapevolezza, raccontano la propria storia, scevre del filtro della paura e del buonsenso ma impregnate di quelle verità, inconfessate o inconfessabili.

Tutte le letture scelte dal romanzo verranno drammatizzate dalla Compagnia della Luna- Teatro? Sì, Grazie!, quindi il teatro si pone come strumento per interiorizzare la narrazione. È una modalità che adoperate spesso nei vostri appuntamenti. Potete spiegarne il valore?

“In ogni presentazione letteraria pensiamo alla singola persona che è nel pubblico: sentiamo il bisogno e la responsabilità di conquistarla, di farla ritornare con entusiasmo all’evento successivo, di condividere e trasmettere le stesse sensazioni che accompagnano la narrazione. Sosteniamo con convinzione il ruolo di promozione sociale del teatro, la gente ha voglia di tornare a stare insieme e noi vogliamo che tornino a casa portando nel cuore la bellezza di un reading letterario curato da attrici professioniste.” ci dice Davide Simeone, anche lui autore di diversi libri, l’ultimo è “Le ragazze stanno bene” (Le Flaneurs Edizioni, 2019)

E conclude Valentina Masi, spiegando: “il teatro quale veicolo è l’ arte più comunicativa, più immediata, più efficace e provocatoria che esista, proprio per le reazioni che innesca nella platea. Il materiale da cui prende spunto e che rappresenta è l’umanità stessa, che è anche il più convincente portatore di significati, più convincente dalla parola scritta, dall’immagine e dal suono. Brecht diceva che il teatro non può cambiare il mondo, ma può cambiare gli spettatori. E gli spettatori se desiderano possono cambiare il mondo.”

“Stai zitta cretina!-Quando la storia non cambia”

Un’iniziativa di Condivisione Italia, Underground – Laboratori Urbani e Teatro? Sì, grazie

Conducono l’evento Davide Simeone e Giovanna Salvatore

Ore 18:30 c/o Villa Carmine, Martina Franca

Ingresso libero, Green Pass obbligatorio

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