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Corte dei Conti, rapporto sulle fondazioni lirico-sinfoniche Anno 2019

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Di Nino Sangerardi:

“I bilanci rilevano un attivo patrimoniale di 7.187.440 euro. Il passivo patrimoniale, escluso il patrimonio netto, cala del 2,5% rispetto al 2018, la quota complessiva dei debiti, sempre superiore ai crediti, diminuisce del 4,1% correlatamente ai piani di risanamento e alle quote di ammortamento dei mutui ipotecari in essere”.

E’ quanto si legge nel referto della Corte dei Conti( presidente Andrea Zacchia, relatore Nicola Benedizione) sulla gestione finanziaria, anno 2019, delle Fondazioni Lirico Sinfoniche(FLS) enti beneficiari del Fondo unico dello spettacolo.

Nel periodo esaminato il patrimonio netto disponibile resta, in generale, negativo ma in misura inferiore al dato economico dell’anno precedente.

Si registra un incremento sia del totale della “alzata di sipario”(+179) sia delle rappresentazioni(+6%). Il costo unitario per singolo spettacolo (Accademia di Santa Cecilia, Maggio Musicale Fiorentino e Arena di Verona, a parte) è sempre più alto del rapporto costo/dipendente. Altrettanto elevata la tariffa per spettatore.

La copertura della spesa di produzione dipende fortemente, con poche eccezioni, dai contributi pubblici : nel 2019 lo Stato ha impegnato  euro 182.274.000 . Ancora modesta la partecipazione di soggetti privati verso i Teatri lirici( 15% sul totale delle contribuzioni) ad  eccezione del Teatro alla Scala di Milano(38%), del Regio di Torino(17%), dell’Arena di Verona(23%) e dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

“Le problematiche comuni alle FLS –sottolinea la Corte—si riferiscono a situazioni patrimoniali non ancora esplicitate, rilevanti esposizioni debitorie verso lo Stato(ridotte quelle verso l’Erario e il sistema bancario), dipendenza quasi totale verso i contributi statali, esiguità di apporti da parte di Regioni e Enti locali, oneri strutturali eccessivi( soprattutto per il personale), ricavi da biglietteria e da abbonamenti sottodimensionati rispetto all’importanza della tradizione musicale italiana”.

Fanno parte delle Fondazioni Lirico Sinfoniche le entità seguenti : Teatro Comunale Bologna, Teatro Lirico Cagliari, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Regio di Torino, Accademia Nazionale Santa Cecilia Roma, Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, Teatro Carlo Felice di Genova, Teatro alla Scala di Milano, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste, Teatro La Fenice di Venezia, Arena di Verona.

La struttura organizzativa di ogni Fondazione consta di un presidente nella persona del sindaco del Comune nel quale ha sede , del Consiglio di indirizzo, del Sovrintendente quale unico organo di gestione, del Collegio dei revisori dei conti.

Sino al 31 dicembre 2019 sono stati assegnati 156,2 mln euro, totalmente erogati alle singole Fondazioni. A fine 2019 per effetto del pagamento delle rate fissate nei rispettivi piani di ammortamento,  il debito complessivo delle Fondazioni nei confronti dello Stato “ risulta pari a residui 139,4 mln euro”.

La crisi, originata dalla pandemia Covid 19 e dalle connesse misure emergenziali, ha colpito anche le Fondazioni Lirico Sinfoniche  italiane.

“Sarà necessario attendere le risultanze degli esercizi a venire—scrivono i Magistrati contabili—per misurare l’impatto e le conseguenze del fenomeno sugli equilibri di bilancio e sulle prospettive nei prossimi anni delle medesime Fondazioni per predisporre eventuali provvedimenti di sostegno al fine di assicurare la ripresa e conseguimento dei percorsi di risanamento”.

Arena di Verona, Teatro alla Scala di Miliano,Teatro La Fenice di Venezia,Teatro San Carlo di Napoli, Accademia Nazionale Santa Cecilia, Opera di Roma Capitale e il Teatro Regio di Torino riescono ad ottenere  i migliori risultati in termini di risorse proprie. Seguono più distanziati ma con prestazioni  confortanti i Teatri Carlo Felice di Genova e Comunale di Bologna.

 

Il documento della Corte dei Conti è stato inviato ai presidenti di Senato e Camera dei deputati.




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