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Covid, Gimbe: in Puglia aumentano contagi e attualmente positivi. Stabili i ricoveri La provincia di Taranto supera la soglia di guardia dei 50 contagi ogni 100mila residenti

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Di Francesco Santoro:

In Puglia aumentano sia gli attualmente positivi per 100mila abitanti (sono 93) che i contagi (+0,7 per cento rispetto alla scorsa settimana), ma il dato dei ricoveri è stabile: l’occupazione dei posti letto raggiunge il 4 per cento in terapia intensiva e il 6 per cento negli altri reparti ospedalieri. Taranto è la provincia con più nuove infezioni ogni 100mila residenti (65); seguono, nell’ordine, Foggia, Brindisi, Bari, Lecce e Barletta-Andria-Trani. È quando emerge dal report della Fondazione Gimbe sull’evoluzione della pandemia da Covid-19.

Vaccinazioni 

I numeri evidenziano una frenata della campagna di protezione dal Coronavirus: stando all’analisi condotta da Gimbe, infatti, risulta vaccinato con due dosi il 79,1 per cento della popolazione over 12 e il 2,5 per cento con una, percentuali leggermente superiori rispetto a sette giorni fa. Mentre il tasso di copertura vaccinale della dose aggiuntiva, quella riservata alle persone immunocompromesse, è tra i più bassi del Paese: 11,8 per cento, molto al di sotto della media nazionale pari al 59,6 per cento. Vanno decisamente meglio le cose per quanto riguarda la somministrazione del booster (la dose destinata ad anziani, fragili e operatori sociosanitari): il tasso è del 45,4 per cento. «Nello scenario attuale – commenta il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta –, caratterizzato dal progressivo aumento della circolazione virale e dalla riduzione dell’efficacia vaccinale che impone la dose di richiamo, sono due le decisioni politiche che possono minimizzare il rischio di misure restrittive. La prima è ridurre a sei mesi la validità del green pass rilasciato a seguito di vaccinazione, in linea con le evidenze scientifiche sulla durata della protezione e con le indicazioni per il richiamo. La seconda è introdurre l’obbligo sia per il ciclo primario, sia per il booster, almeno per tutte le categorie di lavoratori a contatto con il pubblico. Invece, non convince affatto il “super green pass” sul modello austriaco: escludere il tampone dalle modalità per il rilascio della certificazione verde – pur identificando le attività essenziali per le quali tale opzione rimarrebbe valida – rischia solo di aumentare le tensioni sociali».




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