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Puglia, corona virus: parametri in aumento Rapporto Gimbe

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Di Francesco Santoro:

Aumenta in Puglia il numero degli attualmente positivi al Coronavirus per 100mila abitanti: sono 992, con una variazione dei nuovi casi del 22 per cento. E sale la pressione sulle strutture sanitarie. La percentuale dei posti letto occupati dagli ammalati Covid in area medica è del 43 per cento (era del 38 per cento sette giorni fa) e anche il dato delle terapie intensive è in crescita: 34 per cento. Dal report settimanale della Fondazione Gimbe, in sostanza, non giungono segnali confortanti sull’evoluzione della pandemia. In Italia «il sovraccarico ospedaliero–commenta la responsabile della ricerca sui servizi sanitari dell’organismo indipendente, Renata Gili– oltre a rendere più complessa l’assistenza dei pazienti Covid, aumenta lo stress di personale e servizi ospedalieri e impone di rimandare interventi chirurgici e altre prestazioni non urgenti per gli altri» malati.
La campagna di vaccinazione? Nonostante la Puglia sia tra le regioni virtuose, tutto procede a rilento a causa della ormai nota carenza di dosi in tutta l’Unione Europea e per via della sospensione del siero di AstraZeneca decisa nei giorni scorsi. Secondo Gimbe, la percentuale della popolazione che ha completato l’intero ciclo è del 2,93 per cento; il 5,2 per cento degli ultraottantenni ha ricevuto sia la prima che la seconda dose del vaccino e il 37,3 per cento solo una. «Tre ragionevoli certezze documentano che stiamo attraversando una fase molto critica della pandemia–commenta il presidente di Gimbe, Nino Cartabellotta–. Innanzitutto, la terza ondata è ripartita da un “altopiano” determinando la rapida saturazione di posti letto in area medica e terapia intensiva, in particolare in alcune regioni. In secondo luogo, il trend dei pazienti ospedalizzati e in terapia intensiva è in rapida ascesa e difficilmente raggiungerà il picco prima di 3 settimane dall’introduzione delle nuove misure restrittive. Infine, i ritardi delle forniture vaccinali e il caso AstraZeneca allontanano gli effetti della campagna vaccinale. In questo scenario, con una popolazione psicologicamente ed economicamente sfiancata e operatori sanitari allo stremo, quale sarà il cambio di passo del governo Draghi per salvare, almeno in parte, la stagione estiva?».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 




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