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Martina Franca: dipendenti distaccati dal Comune si rifiutano “persino di accendere i computer”, ufficio del giudice di pace a rischio chiusura Una vicenda quasi incredibile. Non si riesce, così, a svolgere le procedure telematiche del servizio di giustizia. Il presidente del tribunale di Taranto ha inviato la lettera al ministero della Giustizia: chiudere quella sede. L'assessore: sono stati formati e sono pagati, devono fare il loro lavoro

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Il deputato Gianfranco Chiarelli aveva lanciato l’allarme. Occhio che chiudono l’ufficio del giudice di pace di Martina Franca, il presidente del tribunale di Taranto ha firmato un documento.

La cosa, approfondita, è risultata essere un po’diversa e ben più paradossale rispetto a quanto temuto da Chiarelli. Il quale ha centrato la prospettiva ma non aveva chiaro cosa ci fosse a monte.

L’ufficio del giudice di pace di Martina Franca rischia la chiusura perché, è scritto nel documento del presidente del tribunale di Taranto, i dipendenti comunali distaccati nell’ufficio si rifiutano “persino di accendere i computer”. Non ne parliamo di email e posta elettronica certificata e altre procedure telematiche, pure previste dalla normativa per il funzionamento dei servizi di giustizia. Cioè, di norma vanno fatte. Le procedure devono essere telematiche ma a Martina Franca non si fanno con il computer. Ancora con la carta. Quello di Martina Franca è l’unico ufficio distaccato in provincia di Taranto, alle prese con questo problema. Chissà, forse l’unico in Italia perché una cosa del genere si stenta a credere.

La cosa va avanti da un anno, con un andirivieni di lettere (mica email, ovviamente) tra presidenza del tribunale di Taranto e i quattro lavoratori di Martina Franca. In una di tali lettere è anche evidenziato che i quattro non erano stati adeguatamente formati, secondo loro. Ma secondo gli uffici giudiziari sì. Peraltro, proprio per superare l’inghippo, in maniera straordinaria è stato predisposto un apposito e ulteriore corso di formazione proprio per quelli di Martina Franca. Da svolgersi a Taranto. Gli interessati hanno detto che per motivi di notifica, impossibile andare a Taranto. Poi, lettere e solleciti, e prese di tempo, fin quando, l’altro ieri, il presidente del tribunale di Taranto ha mandato questa missiva al Comune di Martina Franca: vedete cosa fare con quei quattro lavoratori. In realtà, il tribunale di Taranto ne chiede la sostituzione. Da tempo. Bisogna risolvere il problema perché la richiesta al ministero della Giustizia, per la chiusura dell’ufficio di Martina Franca, fra l’altro, è cosa fatta. L’ha formalizzata il presidente del tribunale, l’altro ieri. Per settembre è in programma un’ispezione ministeriale e a Taranto non hanno alcuna intenzione di presentarsi con un caso di questo genere.

Dal Comune di Martina Franca il commento dell’assessore al Contenzioso, Pasquale Lasorsa: i quattro lavoratori sono stati adeguatamente formati e sono regolarmente retribuiti. Devono fare il loro lavoro. Altrimenti saremo costretti a prendere decisioni. I lavoratori, dal canto loro, hanno messo nero su bianco le cause della situazione, con vari documenti. Non se ne esce, comunque, in queste condizioni.

L’ufficio di Martina Franca ha una mole di lavoro da circa 1500 sentenze all’anno. I (circa) quattrocento avvocati del territorio hanno, nella loro prospettiva, quella di dover andare nel capoluogo per le pratiche.

Aggiornamento a questo link:

Martina Franca: ufficio del giudice di pace, i dipendenti distaccati dal Comune rimandano indietro le accuse E spunta un documento che rende ancora più paradossale la situazione: richiesta di permesso per partecipare al corso di aggiornamento, autorizzazione dopo due settimane. Quando non serviva più

(foto home page: ufficio giudiziario distaccato, Martina Franca)

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