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Ostuni: “Mio padre era fascista”, il libro di Pierluigi Battista Martina Franca: come si vive in un quartiere? "Vita e relazioni a Fabbrica Rossa", del sociologo Martino Marangi. Stasera presentazione

Librinfaccia

libro martino marangiCome si vive nel quartiere popoloso di un paese di cinquantamila abitanti? “Vita e relazioni a Fabbrica Rossa”, del sociologo Martino Marangi, viene presentato alle 19,30 a Martina Franca, locali della parrocchia Sacra Famiglia. “Il libro si presta come ulteriore lente che analizza e scruta temi e problemi di ordine teorico e sostanziale nella vita organizzata: laboratorio sociologico. Lo studio svolto dall’autore sostiene i principi universalistici della tolleranza e della solidarietà ponendosi l’obiettivo di recuperare la dimensione relazionale e la comunicazione sistematica”.

Di seguito il comunicato diffuso dagli organizzatori della rassegna Librinfaccia:

LibrinfacciaRitorna Librinfaccia con la presentazione del libro “Mio padre era fascita” di Pierluigi Battista. In collaborazione con il Museo di Civiltà preclassiche della Murgia meridionale, Factory18 Studio, I 7 Archi, Cicinedda Fruit Bistrot, Mondadori Point e la start up Tometo.

Sabato 20 febbraio – ORE 18,00 – Museo di Civiltà preclassiche della Murgia meridionale

“Mio padre era Fascista”
Mondadori, 2016
Autore Pierluigi Battista
Presentazione libro con la dott.ssa Maddalena Tulanti, Fondazione Corriere della Sera
Location: Museo di Civiltà preclassiche Murgia meridionale

“Quando, dopo la sua morte, ho letto il diario che aveva custodito nel segreto per tutta la vita, mi è parso di avere una percezione più chiara del tormento che ha dilaniato per decenni mio padre fascista, prigioniero a Coltano dopo aver combattuto, ventenne o poco più, dalla parte dei ‘ragazzi di Salò’. Ho capito che cosa abbia rappresentato per lui il dolore di essere stato internato in quel campo per i vinti della Rsi vicino alla ‘gabbia del gorilla’ in cui era rinchiuso Ezra Pound. Ho capito quanto abbia sanguinato il suo cuore di sconfitto, di ‘esule in Patria’ nell’Italia in cui era un borghese integrato, maniacalmente attaccato alla civiltà delle buone maniere, ma covando il sentimento di un’apocalisse interiore da cui non si sarebbe mai affrancato. Ho capito quanto sia stata aspra e dolorosa la mia rottura con lui e quanto mi pesi, ancora oggi, il fardello di una riconciliazione mancata. Allora ho pensato che fosse giunto il momento di raccontare, con i miei occhi e il mio modo di sentire le cose della vita, chi fosse mio padre fascista e cosa pensasse nell’Italia che non credeva più nei miti in cui lui era cresciuto. Che rapporto ricco e difficile avesse instaurato con i suoi figli. Che cosa abbia significato per me essere figlio di un fascista, e vergognarsi di avere provato vergogna per i padri che abbiamo tradito andandocene da un’altra parte, e che invece hanno vissuto con dignità, coraggio e coerenza la loro solitudine”.
L’autore prova a riconciliarsi con il padre repubblichino morto 25 anni fa e che forse aiuta a comprendere le ragioni, un po’ freudiane, della battaglia dell’autore contro quelle che lui definisce le «polizie morali». Pierluigi Battista è nato nel 1955, figlio di Vittorio, rispettato e borghesissimo avvocato romano che a vent’anni combatté per la repubblica di Salò senza mai pentirsene successivamente. Grande amico di Giorgio Almirante (Pigi scrive di «una fotografia in cui si vede Almirante accanto a un ragazzino dagli occhiali enormi, di nove o dieci anni al massimo, che tirava calci al pallone. E quel ragazzino con gli occhiali enormi ero io»), Vittorio contribuì a fare nascere il Movimento sociale e continuò a sostenerlo fino alla morte del suo fondatore. Rappresentò in tribunale diversi estremisti neri, e anche qualche rosso: i primi li chiamava «i nostri ragazzi», mandando su tutte le furie la prole di sinistra, i secondi li difendeva d’ufficio. Più che nel culto del fascismo, crebbe i figli in un «clima apocalittico» di vergogna dopo la disfatta. «Mio padre incarnava il fascismo della sconfitta, non quello del credere obbedire combattere», racconta Battista in una conversazione con Studio. È un genitore «mortificato», un uomo perennemente avvilito quello che descrive, a più riprese, nel libro: «Era come se avesse voluto addestrarmi a recitare insieme a lui la parte di chi caricava su di sé ogni impurità spregevole, da espellere dal cuore della città».

“Mio padre era fascista” racconta il riavvicinamento postumo di un figlio nei confronti di un padre dalle idee politiche sbagliate, e mai del tutto perdonate. Durante l’evento l’autore dialogherà con Maddalena Tulanti (Fondazione del Corriere della Sera).

PROTAGONISTI

Pierluigi Battista (Roma, 3 luglio 1955) è un giornalista, scrittore e conduttore televisivo italiano. Laureato in lettere moderne nel 1978 all’Università La Sapienza di Roma, inizia la sua attività giornalistica nei mensili «MondOperaio» e «Pagina». Poi collabora a L’Espresso. Nel 1985 viene assunto come redattore, nella sede romana della Laterza, dal direttore editoriale Enrico Mistretta con cui instaura una collaborazione strettamente proficua. Nel 1988 inizia a lavorare per il settimanale Epoca e per il mensile Storia Illustrata entrambi diretti da Alberto Statera. Due anni più tardi si trasferisce al quotidiano La Stampacome responsabile della redazione romana ed editorialista. Nel 1996 accetta la proposta di Giuliano Ferrara ed è suo vice a Panorama. L’anno seguente Ferrara lascia la direzione del settimanale e Battista rientra alla Stampa come editorialista. Nel 2004 conduce il programma di approfondimento su Rai 1 Batti e ribatti. Dal 2005 al marzo 2009 è vicedirettore del Corriere della Sera, con delega per le pagine culturali. Nell’aprile 2009 è tornato a Roma come inviato editorialista del quotidiano di via Solferino. Dall’inizio del 2009 tiene regolarmente una rubrica (“Finale di partita”) di attualità e costume sul “Magazine”, settimanale del Corriere della Sera. Ha condotto tre edizioni della trasmissione televisiva di LA7 Altra Storia; è editorialista de Il Corriere della Sera.
Maddalena Tulanti: Giornalista. Editorialista del Corriere del Mezzogiorno della Puglia, ha diretto il quotidiano dal 2000, anno della fondazione. E’ stata cronista all’Unità, allieva di A. Reichlin, dove ha iniziato come cronista a Napoli, la città della sua crescita, si trasferisce a Roma dove diventa redattore capo centrale. “Gradisca, Presidente” è stato il suo primo libro (Aliberti Editore). Oggi nel comitato scientifico della Fondazione del Corriere della Sera.
Libri Battista:
Mio padre era fascista
Battista Pierluigi, 2016, Mondadori
I libri sono pericolosi. Perciò li bruciano
Battista Pierluigi, 2014, Rizzoli
La fine del giorno
Battista Pierluigi, 2013, Rizzoli
Il fattore R. Conversazione con Pierluigi Battista
Ronchey Alberto; Battista Pierluigi, 2011, BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
Lettera a un amico antisionista
Battista Pierluigi, 2011, Rizzoli
I conformisti. L’estinzione degli intellettuali d’Italia
Battista Pierluigi, 2010, Rizzoli
Cancellare le tracce. Il caso Grass e il silenzio degli intellettuali italiani dopo il fascismo
Battista Pierluigi, 2007, Rizzoli
Il partito degli intellettuali. Cultura e ideologie nell’Italia contemporanea
Battista Pierluigi, 2001, Laterza

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