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Caos tabella. Sindaco zitto Batosta Tares, Martina Franca: i cittadini pagheranno 9168405,72 euro

tares utenze domestiche 2

tares utenze domestiche 2“Le faccio una domanda da cittadino profano”, scrive un lettore. “Mi dice dove trovo in delibera quanto devo pagare al metro quadrato all’anno io, che ho una famiglia di 6 componenti?” E invia, il lettore, quanto pubblicato in albo pretorio online del Comune di Martina Franca, a proposito di Tares. Albo pretorio online: cioè atto pubblico dell’amministrazione pubblica. Ricordiamocelo per dopo.

Andiamo a vedere la delibera 109/2013 del consiglio comunale di Martina Franca, quella, appunto, di cui ci occupiamo ora e che è pubblicata in albo pretorio. Pagina 9, allegato A di quella delibera: utenze domestiche. C’è scritto “tariffa utenze domestiche per metro quadrato unitario”. Cioè, in italiano, tariffa per un metro quadrato. Metro quadrato unitario cos’altro significa, se non un singolo metro quadrato? Ci viene incontro proprio il dizionario, riferendosi al costo: “costo, prezzo u., il prezzo di un singolo bene o dell’unità di misura dello stesso.”. Se è così, di costo al metro quadrato si tratta, per come è scritto il titolo di quella tabella. Inguaia tutto la dicitura “metro quadrato”, lì.
Bene: detto questo, andiamo a verificare cosa c’è, ad esempio, per la famiglia di sei componenti alla quale fa riferimento il nostro lettore. O meglio, andiamo a interpretare, perché c’è solo un generico “n”. Non dice che si tratta di componenti il nucleo familiare. Evviva la chiarezza nei riguardi dei contribuenti.
Comunque sia, andiamo al rigo 6 o più: lì c’è scritto 314,10 euro, al totale “per metro quadrato unitario”. Cioè, per un metro quadrato fanno 314,10 euro. Quindi, se il nostro lettore dovesse avere una casa di cento metri quadrati, per come è scritto là sopra, sarebbero 31 mila 410 euro. Se fossero duecento metri quadrati, dovrebbe portare al Comune le chiavi di casa e dire tenetevela, è vostra, visto che mi state chiedendo 62 mila 820 euro di Tares.
Naturalmente la cosa è impossibile. C’è, forse, il solito errore fatto nella scrittura della delibera. Solito perché c’è un precedente dell’anno scorso, che ci consente di dire che non siamo alla prima volta (ricordate l’Imu che era al 9,1 per mille e loro, al Comune, deliberarono il 9,1 per cento?). Oppure è il titolo della tabella a non entrarci niente? Ma c’è. Ed è in un atto pubblico.
Si dirà: mero errore formale. E no. Perché nell’amministrazione pubblica, la forma è sostanza.
Articolo 6, comma 3, del codice del contribuente: l’amministrazione finanziaria, e a cascata le altre che si occupano di queste situazioni, “assume iniziative volte a garantire che i modelli di dichiarazione, le istruzioni e, in generale, ogni altra propria comunicazione siano messi a disposizione del contribuente in tempi utili e siano comprensibili anche ai contribuenti sforniti di conoscenze in materia tributaria e che il contribuente possa adempiere le obbligazioni tributarie con il minor numero di adempimenti e nelle forme meno costose e più agevoli”.
Come dire: con quella delibera Tares scritta così, anche il codice del contribuente è servito. Ma all’articolo 7 quello stesso codice parla di nullità degli atti non chiari. Ovvero: ricorsi possibili, in queste condizioni. Decine di migliaia. Questo il timore.
tares utenze non domestichePer capire meglio che sulle tariffe per le utenze domestiche è stato combinato un pasticcio o, come piaceva dire al sindaco quando era all’opposizione (adesso non lo dice più tanto) una soluzione pasticciata, si noti la tabella per le utenze non domestiche: quella è a posto. Nella delibera approvata dal consiglio comunale si trova alla pagina successiva rispetto a quella sbagliata.
Il problema si risolve, magari, cambiando la posizione delle virgole, nella tabella delle utenze domestiche. Oppure togliendo quel titoletto fuorviante.
Avviso ai naviganti: la delibera è un atto ufficiale, la pubblicazione in albo pretorio online è un atto ufficiale, nessuno si sogni di andare a cambiare le carte in tavola nell’albo pretorio senza avere annullato quella delibera e averne fatta una nuova. Altrimenti sarebbe un chiaro caso di falso in atto pubblico che certamente, il buon Eugenio De Carlo, segretario generale del Comune di Martina Franca, mai e poi mai consentirebbe.
In realtà il problema si risolverebbe cambiando la disgraziata delibera Tares, fatta di conti che non quadrano e di tabelle, come abbiamo dimostrato oggi, scritte anche male, e deliberata con molta, troppa approssimazione. Il sindaco di Martina Franca, al riguardo, cos’ha da dire, visto che il provvedimento in consiglio comunale è andato a relazione (diretta o indiretta, a seconda delle versioni: nel caso specifico, indiretta) del sindaco?
franco ancona ufficio sindacoPer ora continua a non dire nulla, e sono 20 giorni, riguardo alla domandina semplice semplice che gli facciamo a proposito delle sottrazioni. Quelle che sono state fatte per il piano economico che genera il tributo Tares. Lui continua a non rispondere e da qui, la domanda parte anche oggi e ogni giorno:

Per lei, sindaco di Martina Franca, è normale che un conto riportante 334 mila euro e un conto che poi quei 334 mila euro non li riporta più, hanno lo stesso totale?

Questo totale è l’origine della determinazione del tributo Tares, che viene pagato con soldi dei cittadini: 9 milioni 168 mila 405,72 euro.

Agostino Quero

Di seguito, a colori e con il logo aziendale, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco (gestore del servizio rifiuti) al Comune di Martina Franca il 2 settembre 2013; a seguire, monocolore, il prospetto riassuntivo del piano economico presentato dalla Tradeco al Comune di Martina Franca il 16 luglio 2013. Si notino, per ciascun prospetto riassuntivo, la voce CK (ammortamenti, per intendersi) e il totale:

piano economico tradeco 2 settembre 2013 1tradeco 16 luglio 2013 1

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7 Comments

  1. Si comprende che oggi al Sindaco piacciono le soluzioni pasticciate perchè, altrimenti, per il settore finanziario avrebbe indetto il concorso per far lavorare le GIOVANI INTELLIGENZE LOCALI (magari facendole anche rientrare da fuori), come ripetutamente affermato in campagna elettorale, e non la procedura di mobilità (con gente che viene da fuori e che impone il pagamento delle tasse ai martinesi), come fatto. Oggi raccoglie i frutti della sua attività e del suo fidato amico segretario comunale. Chi è causa del suo mal pianga se stesso!!!

  2. Intelligentia locale? Il provvedimento è passato si dagli uffici competenti diretti da un dirigente non Martinese, ma controllato dal Sindaco ( franco Ancona) assessore al bilancio( Lorenzo Basile), presidente della commissione bilancio( Tommaso Caroli) e dai suoi componenti… Non scherziamo Cosimo, sembra voglia difendere qualcuno! Superficialità!!!

    1. Pasquale, forse deve leggere attentamente quello che ho scritto perchè non rilevo difesa per alcuno. Se ritiene che io stia difendendo qualcuno, lo dica chiaramente.

  3. La delibera che ha approvato quella tabella è “passata” con 14 voti favorevoli. Non mi illudo di leggere 14 spiegazioni ma almeno uno dei 14 consiglieri comunali consenzienti potrebbe spiegare al cittadino profano quanto deve pagare in base a quella tabella???
    Grazie fin d’ora per la risposta.
    Paolo G. D’Arcangelo

  4. Chiedo scusa, ma il regolamento comunale TARES, che dove disciplinare la riscossione del tributo,è stato approvato?
    Per verificare la mia imposizione ICP dove posso consultare il regolamento comunale ICP?

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