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Negoziati Usa–Cina, dollaro si conferma poco mosso

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Il dollaro ha mantenuto una posizione poco variata, sopra i minimi di tre settimane, in un contesto in cui gli investitori hanno scelto di rimanere prudenti dietro l’incertezza sui progressi nei colloqui commerciali della Cina – Stati Uniti, mentre la sterlina ha nel frattempo subito gli influssi delle probabilità che un Brexit no-deal stiano per restringersi.
Andando con ordine, e monitorando le ultime quotazioni euro dollaro, notiamo come il biglietto verde abbia conservato i guadagni maturati nella sessione precedente, dopo che il rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer ha annunciato in un’audizione al Congresso che era troppo presto per prevedere un risultato positivo nei negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina. Il dollaro ha inoltre trovato il supporto su una fiammata nelle tensioni fra il Pakistan e l’India, trasmettendo alcuni flussi degli investitori dai mercati più rischiosi ai beni più sicuri.
Gli investitori stanno dunque probabilmente premendo il pedale del trading più “sicuro”, ovvero posizioni long sul dollaro. Sebbene non sia un approccio molto vibrante, è tipico dei contesti più complessi quello di puntare sui safe haven.
Ne è derivato che l’indice del dollaro contro un paniere di sei grandi valute controparte ha scambiato con un valore tendenzialmente più elevato, a 96.100, allontanandosi così dal minimo di tre settimane a questa parte, di 95,883, maturato poche sessioni fa.
La sterlina britannica ha intanto consolidato i guadagni dopo aver raggiunto i livelli più alti in sette mesi mercoledì scorso, con i trader che stanno aumentando le scommesse sul fatto che un Brexit no-deal fosse ora meno probabile del passato, e che dunque l’abbandono della Gran Bretagna dall’Unione Europea sarebbe stato ritardato. D’altronde, lo stesso primo ministro britannico Theresa May ha offerto martedì scorso al Parlamento la possibilità di votare in due settimane per un Brexit senza alcuna contropartita o di ritardare l’uscita della Gran Bretagna dall’UE se il suo tentativo di ratificare un accordo dovesse fallire in questo mese di tempo. La sterlina inglese ha guadagnato circa l’1,5% contro il dollaro questo mese, ottenendo un guadagno del 2,8% cumulato da gennaio.
Per quanto concerne lo scenario internazionale, India e Pakistan hanno entrambi affermato di aver abbattuto rispettivi jet da caccia. Si tratta di un’escalation di violenza all’apice dalla guerra del 1971, spingendo così le principali potenze mondiali a sollecitare la moderazione tra le parti, ricordando che si tratta di due potenze nucleari e che dunque il fattore di pericolo di questa escalation è sicuramente da non sottovalutare.
L’India è peraltro un mercato emergente molto importante, con elezioni in arrivo e diversi aspetti in sospeso che potrebbero avere un effetto a catena se la stabilità del Paese e dell’area dovesse essere posta in discussione.
Concludiamo rammentando che lo yen giapponese, visto dagli investitori come un rifugio sicuro in tempi di tensioni di mercato e geopolitiche, è salito di un decimo di punto percentuale a 110,86 yen per dollaro, mentre l’euro si è mantenuto evidentemente stabile, su una soglia pari a 1,1376 dollari.




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