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Matera: quel centro formazione da troppi anni dimenticato Associazione Zona Franca

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Di Nino Sangerardi:

Sembra che nessun ente  locale o provinciale o regionale, da più lustri,  è in grado di ipotizzare apertura e uso di questo edificio  realizzato grazie al pubblico denaro.

Un palazzo stranamente dimenticato  da  gruppi sociali politici e imprenditoriali lucani, senatori e onorevoli in capo alla Città dei Sassi.

L’Associazione Zona Franca Matera(ZFMT) tramite il presidente Dr.Gaetano Liantonio sostiene che “Il Centro di formazione professionale, nel nostro progetto inerente la creazione di una Comunità energetica rinnovabile, diventa un Centro di Arti e Mestieri per l’innovazione e le nuove tecnologie con protagoniste le nuove generazioni. Progetto che a breve scadenza sarà presentato alla Regione Basilicata visto che è proprietaria della struttura, alle Università degli Studi lucane e pugliesi, ai Centri di Ricerca pubblici e privati. Essendo da sempre propositivi crediamo che il confronto con i vertici politici della Regione risulterà positivo e concreto”. Il Coordinatore scientifico della ZFMT, Dr. Giampiero De Meo, che “la formazione integrata superiore trova casa a Matera con il polo dell’ITS Basilicata, per formare tecnici diplomati in grado di rispondere al fabbisogno di innovazione digitale, energetica e tecnologica delle imprese sia di quelle presenti che di quelle che si insedieranno per utilizzare i vantaggi localizzativi della Zona economica speciale e per valorizzare il made in Matera”.

Nel mezzo di giugno 2023 in via Primo Maggio, zona Paip 1 della capitale europea della cultura(anno 2019),  si osserva un casamento grande quattro mila metri quadri  di superficie coperta e dieci metri in altezza. Il portone d’ingresso e l’area circostante prede di varia erbaccia,degrado ambientale.

Chi è il proprietario di siffatta costruzione  ideata per essere Centro di formazione professionale?

La Regione Basilicata.

Una vicenda  di finanziamenti pubblici  cominciata il 2 agosto 1994 allorchè la Giunta regionale( presidente Antonio Boccia e assessore alla Formazione professionale e Cultura Giovanni Carelli)  impegna 12.420.000.000 lire per la fattibilità del progetto redatto dall’Ufficio Territorio di Matera.

Cifra  spacchettata così:  8.200.000.000 lavori a base d’asta,1.000.000.000 impianti tecnologici,400.000.000 arredamento,200.000.000 acquisto suolo,670.000.000 imprevisti e lavori in economia,1.950.000.000 in Iva.

Prevista la messa in opera di tre corpi di fabbrica accostati con destinazione laboratori e aule didattiche,auditorium, bar e portineria, palestra polivalente con spogliatoi e servizi igienici, infermeria e locali di deposito.

Appalto aggiudicata all’impresa Di Battista Costruzioni srl di Gravina(Bari). Le società Padula Costruzioni spa e Edielle srl di Potenza ricorrono al Tar,  i giudici accolgono l’istanza.

Di conseguenza i vertici regionali assegnano i lavori a Padula e Dielle per l’importo di 5.099.809.949 lire.

Si susseguono varianti e perizia suppletiva e atti aggiuntivi e curatore fallimentare(il Tribunale del capoluogo lucano dichiara il fallimento di Padula Costruzioni spa in data 13 giugno 2001) e sopralluoghi e carteggi,  visite dentro e fuori l’immobile.

Il giorno 15 maggio 2006 presidente e assessori regionali decidono di ratificare gli “Atti di collaudo dei lavori di costruzione del Nuovo Centro di formazione professionale di Matera”.

Passano gli anni e il 6 febbraio 2012 iniziano le operazioni di “Riparazione e adeguamento funzionale dell’edificio destinato a Formazione professionale”,durata 330 giorni. Sovvenzionamento in capo alla Regione,attuazione di competenza della Provincia di Matera, società esecutrice Joule srl di Crispiano(Taranto), a fronte di 46 partecipanti alla gara, con un ribasso del 14,281%  che determina la somma finale di euro 1.081.977,00.

Un Centro di formazione incompiuto che nel corso degli ultimi dieci anni è stato oggetto di diversi suggerimenti d’uso. Non concretizzati.

 

Per esempio :

 

-il 13 agosto 2013 l’assessore regionale alle Infrastrutture e Opere Pubbliche Luca Braia(Pd) afferma che “ Nel fabbricato ubicato in zona Paip di Matera sarà ospitato,oltre al Centro di Formazione Professionale anche l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato Leonardo da Vinci. La Giunta ha autorizzato  la modifica della destinazione d’uso dell’immobile ed ha disposto che la Provincia di Matera potrà destinare parte del contributo regionale già concesso di 2,6 milioni di euro alla realizzazione delle opere necessarie ad ospitare la nuova sede dell’Istituto Leonardo da Vinci” ;

 

-Il 13 maggio 2019 durante il convegno “5G e mondo delle imprese,come cambia lo scenario”  organizzato a Matera ,a cui partecipa il Ministro dello sviluppo economico Luigi Di Maio(M5S), il Sottosegretario allo sviluppo economico Mirella Liuzzi(M5S) sostiene : “A Matera sono in arrivo ben 15 milioni di euro dal Governo per lo sviluppo delle tecnologie emergenti… Sono in via di definizione degli accordi attuativi a fronte di un progetto condiviso tra Mise e Comune di Matera.Questa concertazione porterà alla creazione di un polo di trasferimento tecnologico che sorgerà presso un ex Centro di formazione professionale messo a disposizione dalla Provincia  e mai entrato in funzione che si trova nella Zona Paip di Matera” ;

 

Il 19 marzo 2019 il senatore Saverio De Bonis( Gruppo Misto) tramite interrogazione chiede al Ministro dello Sviluppo Economico “ se voglia sollecitare le Istituzioni locali competenti affinché possa essere utilizzato al più presto questo edificio(Centro per la formazione professionale Paip Matera,ndr) che comincia a presentare segni di degrado, per le tante attese attività  e, soprattutto, perché non avvenga l’ennesimo spreco di spesa pubblica in una città che continua a lamentare la carenza di strutture da adibire alle molteplici attività in attesa”.

La risposta del Ministro? Non è dato sapere.

Per concludere, si è in presenza dell’ennesimo significativo esempio, in questo Sud Italia sempre più abbandonato dalle menti migliori,  di impiego bizzarro dei soldi pubblici.

 

 

 

 




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